Nasce nel 2005 la Cuvée di De Ranke, nello stesso anno in cui Nino Bacelle e Guido Devos, homebrewers dagli anni ’80 e poi beerfirm a partire dal 1994 con gli impianti della Deca di Vleteren, decidono di aprire le porte della loro Brouwerij De Ranke a Dottignies. Il birrificio non si trova distante dalla regione di Poperinge, nota per la coltivazione del luppolo e il nome scelto (De Ranke) fa per l’appunto riferimento ai “filari” (rank) delle piante di luppolo. Nomen omen, Nino e Guido sono stati tra i primi in Belgio a offrire birre “amare”, come ad esempio la splendida XX Bitter, divenuta rapidamente la loro flagship beer: quasi la totalità dei luppoli utilizzati proviene da un coltivatore di Warneton, vicino a Poperinge.
Attualmente vengono prodotti circa 5000 ettolitri l'anno, la cui metà viene destinata all'export: sei i dipendenti che lavorano e piani di espansione futura mirati a raddoppiare la capacità produttiva.
La birra.
Come il termine Cuvée indica, qui siamo al cospetto di un blend: per la precisione birra maturata in botte e lambic Girardin, in una proporzione di 70/30. Su alcuni siti (non su quello di De Ranke) viene riportato che la birra del blend è fermentata con lieviti Rodenbach, ma su questo punto sono piuttosto perplesso in quanto da quel che so Rodenbach ha smesso nel 1999 di vendere il proprio lievito ad altri birrifici dopo essere stato acquistato dalla Palm.
Il suo colore è un ambrato scarico, opaco, con venature arancio: la schiuma ocra è un po' grossolana e svanisce abbastanza rapidamente.
Al naso i classici descrittori da lambic: brettanomiceti e quindi note lattiche e "funky" di sudore, cantina, carta vecchia "polverosa", scorza di limone; c'è anche un leggero acetico (mela), di frutti rossi acerbi e un sottofondo di frutta dolce (albicocca, pesca?) che sebbene non bilanci l'asprezza dell'aroma ne costituisce indubbiamente una fondamentale sfaccettatura. Al palato rivela un corpo medio e una sensazione palatale morbida, con un'appropriata quantità di bollicine. Il gusto prosegue il percorso in linea retta, mettendo in scena una convivenza assolutamente ben riuscita tra note lattiche e acetiche, tra l'asprezza di ribes e mela acerba ed il dolce della mela stessa, dell'albicocca e del caramello, quest'ultimo appena accennato; c'è una gran bella complessità nella quale emerge il "funky" del sudore e della cantina, del legno umido affiancato dalla scorza di limone e pompelmo, il cui amaro nel finale ben si lega a quello dell'acido lattico. E' una birra ruspante ma raffinata al tempo stesso, acida ma molto ben bilanciata tra le sue diverse componenti, complessa ma non difficile da leggere grazie ad un eccellente livello di pulizia. L'alcool è nascosto in maniera superba e la sua grande secchezza la rende una bevuta rinfrescante e dissetante.
Una splendida birra che ha un rapporto qualità prezzo elevatissimo e che - pensate ai costi attuali di molte birre acide - probabilmente non ha eguali, soprattutto se riuscite ad acquistarne qualche bottiglia direttamente in Belgio.
Formato: 75 cl., alc. 7%, imbottigliata 11/2014, scad. 21/11/2019, pagata 4.65 Euro (drink store, Belgio)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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