Ne ha fatta di strada dal suo debutto di febbraio 2012 con un piccolo impianto (4 barili) all’interno del pub Duke's Brew and Que di Londra. Parliamo di Beavertown, creatura di Logan Plant, musicista figlio d’arte (Robert Plant, Led Zeppelin), che è rimasto folgorato dalla craft beer americana durante un soggiorno a Brooklyn e ha deciso di portarne un pezzo a Londra. Dopo dodici mesi era già ora di traslocare dalla poco funzionale cucina del pub ad un magazzino nella Unit 4 Stour Road, con un impianto (di seconda mano) da dieci barili, ben superiore ai quattro del precedente. Passano altri dodici mesi e Beavertown si è spostato otto chilometri più a nord, poco lontano dallo stadio che ospita le partite del Tottenham Hotspur, nel Lockwood Industrial Park; a Plant evidentemente i mezzi economici non mancano e gli investimenti non fanno paura. Gli spazi del nuovo stabilimento consentono d'iniziare un programma d'invecchiamenti in botte e di inaugurare la taproom: Nick Dwye si occupa del completo restyling delle grafiche che inaugurano la nuova produzione delle lattine, formato sul quale Beavertown ha deciso di focalizzarsi. A conquistare gli hipster ci hanno poi pensato le belle etichette, le barbe, i teschi ed il merchandising ben confezionato dal marketing.
Qualche giorno fa il birrificio ha anche annunciato il primo Beavertown Extravaganza, un festival previsto per settembre 2017 al Printworks di Londra al quale hanno già aderito una sessantina di birrifici da tutto il mondo. 55 sterline il prezzo del biglietto d’accesso che vi permetterà di bere tutto quello che riuscirete in sette ore di tempo nonché di frequentare convegni e seminari, portandovi anche a casa un bicchiere ricordo. Visto i nomi dei birrifici coinvolti, più che si “stravaganza” si tratterà probabilmente di delirio: a voi scegliere se partecipare e iniziare mettervi in fila davanti alle spine.
Spresso è il nome dato da Beavertown ad una imperial stout al caffè. La birra nasce nel 2014 assieme agli americani di Prairie e la torrefazione di Londra Caravan Coffee Roasters e viene affiancata l’anno successivo da una versione barrel-aged. Ad inizio 2016 arriva una nuova edizione realizzata solamente da Beavertown e Caravan Coffee Roasters, in lattina e fusti. La ricetta prevede malti Best Pale, Golden Promise, Brown, Low Colour Chocolate, Crystal, Carafa II, avena e melassa; il Magnum è l’unico luppolo utilizzato. Per ogni cotta di birra vengono impiegati 80 kg di caffè; la prima metà di caffè macinato viene messa in infusione nel mosto alla temperatura di 92 gradi, la seconda, a chicchi interi, viene utilizzata un mese dopo quando la birra sta fermentando a 10 gradi centifradi.
Nel bicchiere appare di color ebano scurissimo, quasi nero; la schiuma color cappuccino è cremosa e compatta ed ha un'ottima persistenza. In una birra che si chiama Spresso non si può chiedere altro che caffè e in questo senso non ci sono affatto delusioni: il punto centrale è l'espressività e l'eleganza di questo elemento e qui il livello è davvero alto. Caffè in chicchi, caffè macinato, caffè espresso; nei piccoli spazi vuoti s'intrufolano accenni di cacao in polvere, torta brownie, qualche estero fruttato che richiama i frutti di bosco. E' un'imperial stout che al palato predilige la scorrevolezza: poche bollicine, corpo medio, consistenza morbida, setosa. Un velo di caramello e di orzo tostato costituiscono la base sulla quale s'appoggia un gusto che, di nuovo, dispensa caffè in abbondanza. Coerentemente con l'aroma, anche qui pulizia ed eleganza sono inappuntabili e il caffè viene accompagnato dal cioccolato amaro e da morbide tostature: l'alcool è molto ben nascosto, regala giusto un caldo abbraccio a fine corsa col quale avvolge l'amaro del caffè. Raramente mi è capitato d'incontrare birre che utilizzano il caffè in modo così raffinato: una birra monotematica che tuttavia non stanca mai e riesce a sorprendere ad ogni sorso, rinnovandosi. Se amate le imperial stout al caffè, questa è una birra da non perdere: davvero ben riuscita, qui si viaggia in prima classe.
Formato 33 cl., alc. 9.5%, IBU 30, lotto 1029, scad. 03/11/2021, prezzo indicativo 5.00/6.00 Euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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