Ritorna sul blog anche il birrificio olandese Kees che avevamo incontrato non molto fa. Il fondatore, Kees Bubberman, è un personaggio già noto ai birrofili europei e non: per sette anni (2007-2014) è stato il birraio presso il birrificio Emelisse prima di presentare le dimissioni nell’autunno 2014. Acquistato il vecchio impianto da 25 hl dagli inglesi di Magic Rock e aggiunto sei fermentatori, a febbraio 2015 ha prodotto il primo lotto di East India Porter alla nuova Brouwerij Kees!, che si trova ad una ventina di chilometri di distanza da Emelisse ed ha un potenziale annuo di circa 1800 hl.
Il database di Ratebeer elenca 52 birre prodotte in quasi due anni di attività, praticamente una nuova ogni quindici giorni. La gamma delle otto birre prodotte tutto l’anno (Double Rye IPA, Export Porter 1750, Peated Imperial Stout, East India Porter, Pale Ale Citra, Barley Wine, Just Another IPA, Session IPA, Mosaic Hop Explosion) è stata affiancata dai primi invecchiamenti in botte (Barrel Project) e da una serie di one-shot o produzioni stagionali.
Nell’ultimo periodo anche Kees ha imboccato la strada delle aromatizzazioni: oltre ad una “innocua” Grapefruit IPA e ad una Pale Ale Citra Papaya & Chilli Infused, ha di recente realizzato alcune birre “strane” (disney o “pupazze”, a seconda di come volete chiamarle) che si spingono nella direzione di dessert in forma liquida: una porter al cocco (Mutiny On The Bounty) una Vanilla Crème Brûlée Stout, la natalizia Xmas Chocolate Muffin e la potente Caramel Fudge Stout: proviamola.
La birra.
Caramello e cioccolato sono i due ingredienti aggiunti ad una birra che utilizza luppoli Summit e Cascade, giusto per la cronaca. Ci sono sostanzialmente due approcci alla realizzazione di questo tipo di birre: una caratterizzazione molto delicata che apporta dei semplici dettagli arricchenti la birra, la quale rimane comunque l’indiscussa protagonista. L’altro si muove all’estremo opposto: scompare la birra, gli ingredienti aggiunti trionfano in maniera sfacciata per stupire il bevitore che, in assenza di punti di riferimento noti, si trova spaesato nei confronti di quelli che ha nel bicchiere: amore o odio, questione di gusti personali. Sfortunatamente, per le mie preferenze, questa Caramel Fudge Stout si colloca nella seconda categoria.
Debutta alla fine del 2015 e si presenta nel bicchiere di colore ebano scuro, con venature rossastre; la generosa testa di schiuma che si forma è cremosa e compatta ed ha un'ottima persistenza. L'aroma mette subito in evidenza la volontà di una birra che ha deciso di sacrificarsi per diventare una sorta di dessert: cioccolato al latte, gianduia e soprattutto tantissimo caramello. Dolce e zuccherino, il risultato non brilla certo di eleganza e risulta un po' artificioso. Non ci sono ovviamente grossi cambiamenti al palato, dove questa Caramel Fudge Stout continua il suo percorso nell'abbondanza di caramello/fudge e cioccolato al latte ben riscaldati da un contenuto alcolico importanti (11.5%) che cresce man mano che la bevuta avanza e riesce in qualche modo a contrastare il dolce. L'etichetta dice "stout" ma non vi aspettate di trovare molte tostature o caffè nel bicchiere: l'amaro, che arriva a fine corsa, è sopratutto luppolato e la resina non è esattamente l'accompagnamento ideale ad un dessert. L'incontro-scontro è evidente e lascia piuttosto perplessi, nonostante nel retrogusto arrivi un po' di cioccolato a riportare la birra (?) sui binari del dessert.
Mi trovo sinceramente in difficoltà ad esprimere un'opinione su questa Caramel Fudge Stout: il gusto personale quasi m'impedisce di descriverla oggettivamente. Se avete intenzione di bere una birra, sicuramente questa bottiglia non fa per voi; dopo un paio di sorsi, come è capitato a me, avrete probabilmente voglia di bere qualcos'altro. Se invece siete per le birre-non-birre alla Omnipollo, annotatevela sul taccuino. Non è probabilmente al livello della beerfirm svedese, ma ne può rappresentate una valida alternativa low cost.
Formato: 33 cl., alc. 11.5%, IBU 45, lotto 16.64, scad. 11/2019, pezzo indicativo 5.50/6.50 Euro (beershop).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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