Con un po’ di colpevole ritardo diamo il benvenuto sul blog anche al birrificio marchigiano MC77 che sino ad ora non avevo mai incontrato sulla mia strada. La coppia Cecilia Scisciani e Matteo Pomposini sono alla guida di una realtà che nasce come beerfirm nel 2012 per poi passare allo status di birrificio nel febbraio 2013, in provincia di Macerata. La loro avventura nel mondo della birra è iniziata da semplici bevitori in quel di Roma, dove entrambi si erano trasferiti per seguire i propri impegni universitari: galeotto fu l’incontro con il brewpub di Turbacci nel 2003 e una lezione universitaria sulla biochimica nella produzione della birra tenuta da un homebrewer chiamato Leonardo di Vincenzo alla quale Cecilia ebbe il piacere di assistere.
Le prime produzioni casalinghe si svolsero nella casa di montagna della famiglia di Matteo, al confine tra Umbria e Marche, su quella Strada Statale 77 che ispirerà poi il nome del birrificio: dopo anni di homebrewing e di frequentazioni dei principali locali di Roma i due decidono che è il momento di fare sul serio. Si parte in maniera cautelativa come beerfirm ma dopo neppure sei mesi, terminati i rispettivi dottorati di ricerca universitari, Matteo e Cecilia inaugurano gli impianti di Caccamo di Serrapetrona (MC). Il debutto avviene con tre birre: San Lorenzo (una blanche dedicata all'omonimo quartiere romano), Ape Regina (Blond Ale al miele d’acacia) e l’American Pale Ale Bastogne. In rapida successione si aggiungono altre birre come la Breaking Hops (Double IPA), la Mild the Gap (Mild) e la Fleur Sofronia (blanche aromatizzata ai fiori di ibisco); il percorso di crescita continua con le prime medaglie racimolate a Birra dell'Anno 2014 e culmina con il meritato riconoscimento di “Birrificio Emergente” alla scorsa edizione (2015) di Birra dell’Anno.
Prima di passare alla birra devo inevitabilmente ricordare i drammatici eventi che hanno flagellato lo scorso ottobre la zona in cui si trova il birrificio MC77; a causa delle ultime scosse di terremoto l'edificio sede del birrificio è stato seriamente danneggiato e purtroppo si è reso necessario smontare gli impianti per trasferirli altrove. La solidarietà di distributori e rivenditori è riuscita ad assorbire rapidamente tutte le scorte presenti in magazzino, ma attualmente la produzione di birra non è ancora ripartita: ciò dovrebbe avvenire a febbraio 2017, burocrazia permettendo. In bocca al lupo da parte mia.
La birra.
Debutta con l'arrivo dell'estate 2013 la Session IPA chiamata Punto, in onore dell'automobile con la quale Matteo e Cecilia hanno percorso innumerevoli chilometri sulla Strada Statale 77. Se non erro la luppolatura dovrebbe essere a base di Sorachi Ace, Mosaic e Simcoe.
Si presenta di colore dorato velato e forma una piccola testa di schiuma bianca, abbastanza compatta e cremosa, dalla discreta persistenza. Quasi impossibile risalire alla data di produzione di questa bottiglia; l'aroma non è certamente un'esplosione di profumi ma è caratterizzato da pulizia ed eleganza: dominano gli agrumi, in particolare pompelmo e mandarino, con qualche nota più dolce di polpa d'arancia a bilanciare l'asprezza della scorza. Ad una session beer dalla gradazione alcolica contenuta (3.9%) non devi chiedere altro che un'enorme facilità di bevuta e la Punto non fallisce, abbinando a questa caratteristica un'intensità di sapori di tutto rispetto. La base maltata (crackers) è ovviamente leggerissima e il gusto continua subito il percorso indicato dall'aroma: agrumi, tanti agrumi (pompelmo, limone/lime, cedro sono i primi che si fanno notare) con solamente un accenno dolce di frutta tropicale e polpa d'arancia a fare da contrappeso. La bevuta termina con un finale molto secco e delicatamente amaro nel quale le note zesty sono affiancate in sottofondo da quelle erbacee. Davvero sorprendente la facilità con la quale la Punto di MC77 evapora dal bicchiere con un elevatissimo potere dissetante e rinfrescante. Assolutamente insufficiente il formato trentatré centilitri di una Session IPA che andrebbe bevuta ad oltranza: molto pulita, elegante, ruffiana quanto basta. Riuscitissima interpretazione dei due concetti che il birrificio indica come la propria filosofia: facilità di bevuta (e ribevuta), forte caratterizzazione degli ingredienti utilizzati, in questo caso i luppoli. Cercate una birra (non solo per) l'estate? Eccola qua.
Formato: 33 cl., alc. 3.9%, lotto 6916, scad, 04/2017, prezzo indicativo 4.00 Euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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