Anche in Tirolo, regione sud-orientale delll'Austria, la craft beer revolution ha iniziato a muovere i primi passi, sebbene in maniera molto più compassata e lenta rispetto non solo al resto del paese ma anche alla vicina Germania. La "capitale" Innsbrück ha ora un interessante bar dedicato alla birra "artigianale" e ad Hall in Tirol, a dieci chilometri di distanza, è operativo dal 2014 il microbirrificio CraftCountry.
Lo fondano Jürgen Ladstätter e Simon Wabnig, il primo dei due folgorato nel 2012 durante un lungo soggiorno negli Stati Uniti dai profumi e dai sapori dei luppoli americani. Rientrato in Tirolo, dove non c'era nessuna possibilità di accedere a quel tipo di birre, Ladstätter decide di iniziare a farsele in casa assieme ad alcuni amici. La passione si trasforma in un business plan che parte nel 2014 con i lavoro di costruzione della CraftCountry Brewery, inaugurata nel 2015 e già ampliata nell'anno appena concluso: oggi il birrificio produce su di un impianto da 20HL con 120HL di capacità nei fermentatori, e dispone di una linea d'imbottigliamento automatica. Sono al momento cinque le birre prodotte regolarmente: una hoppy lager, una pils, una amber ale, un'american pale ale ed una stout.
Le birre.
Smasher è una Amber Ale che dichiara un generoso dry-hopping di vari luppoli (americani?) non specificati. Nel bicchiere è giustamente ambrata e forma un generoso cappello di schiuma ocra, cremosa e compatta, molto persistente. Difficile risalire all'età della bottiglia in mio possesso: la scadenza è aprile 2017 ma non sono sicuro che il birrificio dia una shelf life di un anno. Fragranze e freschezza non sono le caratteristiche principali dell'aroma ma il risultato non è tuttavia disastroso: c'è una piccola macedonia di frutta, con elementi tropicali (mango, papaia, maracuja), melone e agrumi, soprattutto pompelmo. La frutta molto dolce, quasi zuccherata, ritorna anche in bocca ed è ben amalgamata con il caramello e il biscotto; si chiude con un amaro di discreta intensità ma di breve durata, tra resina e pompelmo. Nel retrogusto affiora un po' di cereale, mentre la sensazione palatale, leggera e con qualche sconfinamento di troppo nell'acquoso, è tutt'altro che memorabile. Scorre bene ma con poca personalità questa Amber Ale: al di là di un aroma fruttato dolce e un po' ruffiano non c'è davvero nulla che la possa far ricordare, se chi beve ha già un po' di esperienza con i luppoli americani. Meglio pensare a lei come ad una delle poche alternative alle blande basse fermentazioni industriali che hanno il monopolio nei locali di questa regione dell'Austria: il gusto sicuramente ci guadagna, ma non ci sono da fare i salti di gioia.
Passiamo alla Miyamato, una Pale Ale prodotta con luppoli giapponesi non specificati e, se leggo correttamente l'etichetta in tedesco, acqua trattata con calcio di corallo fossile Sango. Anche lei è ambrata, leggermente più chiara della sorella Smasher e forma un altrettanto impeccabile cappello di schiuma biancastra, cremosa e molto compatta. Mango e papaya, caramello e bubble gum sono i protagonisti di un aroma dolce che tende a suggerire la frutta candita e la marmellata; del cocco dichiarato tra le note gustative in etichetta, nessuna traccia. Il gusto mostra buona corrispondenza con l'aroma con biscotto e caramello a sostenere il dolce del bubble gum e della frutta tropicale. Ma mentre la Smasher chiudeva con un timido crescendo amaro, questa Miyamato va nella direzione opposta, di fatto spegnendosi e scivolando nell'acquoso, eccezione fatta per una velocissima nota amara (resina, terra). L'intensità complessiva è abbastanza modesta e anche qui c'è molta poca personalità, con il risultato di una birra bevibile che - devo ripetermi - lascia molto poco a chi ha un palato già lontano dalle birre industriali.
Due birre "artigianali/craft" piuttosto timide, o in versione 1.0, che ricordano un po' la scena italiana di sette-otto anni fa: lavori in corso e tanta strada da fare, almeno per CraftCountry. All'estremo opposto occidentale dell'Austria c'è invece chi riesce a produrre birre di ottima fattura e personalità.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Lo fondano Jürgen Ladstätter e Simon Wabnig, il primo dei due folgorato nel 2012 durante un lungo soggiorno negli Stati Uniti dai profumi e dai sapori dei luppoli americani. Rientrato in Tirolo, dove non c'era nessuna possibilità di accedere a quel tipo di birre, Ladstätter decide di iniziare a farsele in casa assieme ad alcuni amici. La passione si trasforma in un business plan che parte nel 2014 con i lavoro di costruzione della CraftCountry Brewery, inaugurata nel 2015 e già ampliata nell'anno appena concluso: oggi il birrificio produce su di un impianto da 20HL con 120HL di capacità nei fermentatori, e dispone di una linea d'imbottigliamento automatica. Sono al momento cinque le birre prodotte regolarmente: una hoppy lager, una pils, una amber ale, un'american pale ale ed una stout.
Le birre.
Smasher è una Amber Ale che dichiara un generoso dry-hopping di vari luppoli (americani?) non specificati. Nel bicchiere è giustamente ambrata e forma un generoso cappello di schiuma ocra, cremosa e compatta, molto persistente. Difficile risalire all'età della bottiglia in mio possesso: la scadenza è aprile 2017 ma non sono sicuro che il birrificio dia una shelf life di un anno. Fragranze e freschezza non sono le caratteristiche principali dell'aroma ma il risultato non è tuttavia disastroso: c'è una piccola macedonia di frutta, con elementi tropicali (mango, papaia, maracuja), melone e agrumi, soprattutto pompelmo. La frutta molto dolce, quasi zuccherata, ritorna anche in bocca ed è ben amalgamata con il caramello e il biscotto; si chiude con un amaro di discreta intensità ma di breve durata, tra resina e pompelmo. Nel retrogusto affiora un po' di cereale, mentre la sensazione palatale, leggera e con qualche sconfinamento di troppo nell'acquoso, è tutt'altro che memorabile. Scorre bene ma con poca personalità questa Amber Ale: al di là di un aroma fruttato dolce e un po' ruffiano non c'è davvero nulla che la possa far ricordare, se chi beve ha già un po' di esperienza con i luppoli americani. Meglio pensare a lei come ad una delle poche alternative alle blande basse fermentazioni industriali che hanno il monopolio nei locali di questa regione dell'Austria: il gusto sicuramente ci guadagna, ma non ci sono da fare i salti di gioia.
Passiamo alla Miyamato, una Pale Ale prodotta con luppoli giapponesi non specificati e, se leggo correttamente l'etichetta in tedesco, acqua trattata con calcio di corallo fossile Sango. Anche lei è ambrata, leggermente più chiara della sorella Smasher e forma un altrettanto impeccabile cappello di schiuma biancastra, cremosa e molto compatta. Mango e papaya, caramello e bubble gum sono i protagonisti di un aroma dolce che tende a suggerire la frutta candita e la marmellata; del cocco dichiarato tra le note gustative in etichetta, nessuna traccia. Il gusto mostra buona corrispondenza con l'aroma con biscotto e caramello a sostenere il dolce del bubble gum e della frutta tropicale. Ma mentre la Smasher chiudeva con un timido crescendo amaro, questa Miyamato va nella direzione opposta, di fatto spegnendosi e scivolando nell'acquoso, eccezione fatta per una velocissima nota amara (resina, terra). L'intensità complessiva è abbastanza modesta e anche qui c'è molta poca personalità, con il risultato di una birra bevibile che - devo ripetermi - lascia molto poco a chi ha un palato già lontano dalle birre industriali.
Due birre "artigianali/craft" piuttosto timide, o in versione 1.0, che ricordano un po' la scena italiana di sette-otto anni fa: lavori in corso e tanta strada da fare, almeno per CraftCountry. All'estremo opposto occidentale dell'Austria c'è invece chi riesce a produrre birre di ottima fattura e personalità.
Nel dettaglio:
Smasher, formato 33 cl., alc. 5%, IBU 42, scad. 07/04/2017, prezzo indicativo 1.99 Euro (supermercato, Austria).
Miyamato, formato 33 cl., alc. 5.5%, IBU 47, scad. 07/04/2017, prezzo indicativo 1.99 Euro (supermercato, Austria).NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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