A distanza di pochi giorni torniamo a parlare di Cloudwater, birrificio di Manchester che vi avevo presentato in questa occasione. Ma devo attenermi alle istruzioni riportate in etichetta: “i luppoli svaniscono in fretta, prima la bevete meglio è”.
Partiamo dalla DDH Pale Southern Passion Citra che, come il nome suggerisce, è un’(American) Pale Ale prodotta con un doppio dry-hopping di Southern Passion e Citra; la ricetta prevede anche malti Pilsner, Golden Promise, frumento maltato, avena maltata, caramalt, maltodestrine, lieviti A38 e WLP095. Per l’amaro è stato usato estratto di luppolo Pilgrim in Co2. Due parole sul luppolo Southern Passion, proveniente dal Sud Africa e nato dall’incrocio di due luppoli nobili: Saaz ed Hallertau Hallertauer.

Nel bicchiere non è molto bella: anche se la foto inganna un po' il suo colore è un arancio molto pallido e molto torbido; va meglio la schiuma, bianca, cremosa e abbastanza compatta, dalla buona persistenza. Questa DDH Pale Southern Passion Citra è stata messa in lattina alla fine dello scorso agosto: l’aroma emana ancora freschezza ma l’intensità non è particolarmente elevata. A deludere un po' sono pulizia e finezza, con la sensazione generale di un cocktail di agrumi e tropicale nel quale non si riesce però ad identificare con precisione i singoli elementi. La bevuta è altrettanto fruttata, senza mai raggiungere eccessi sfrontati e cafoni: in sottofondo c’è una patina maltata (pane?) ad accompagnare soprattutto il dolce degli agrumi (arancia e mandarino) che domina sul tropicale. L’amaro (scorza d’agrumi) è molto delicato, quasi assente, con l’unica funzione di bilanciare la birra: nel complesso questa DDH Pale Ale di Cloudwater è piuttosto piacevole e gradevole, d’ottima intensità ma “tecnicamente” non è molto pulita e definita. La sensazione generale è comunque di un buon succo di frutta che vi disseta e rinfresca, senza regalare grossi sussulti o emozioni. Il mouthfeel è quello richiesto dal protocollo “New England”, ovvero tutt’altro che snello: si beve facilmente ma non ad elevata velocità.
Passiamo ora alla serie della Double Dry Hopped IPA, inaugurata da Cloudwater a giugno 2017 con la DDH IPA Citra; ad agosto sono poi arrivate la DDH IPA Chinook Citra, la DDH IPA Amarillo e ad inizio settembre la birra che andiamo a stappare, ovvero la DDH IPA Nelson Sauvin Galaxy. La sua ricetta indica malto Golden Promise, avena e frumento maltati, lievito WLP095, luppoli Nelson Sauvin, Galaxy e Chinook in dry-hopping, il solito estratto di luppolo Pilgrim in Co2 per l’amaro.

Nel dettaglio:
DDH Pale Southern Passion Citra, 44 cl., alc. 4.9%, lotto 22/08/2017, scad. 01/12/2017
DDH IPA Nelson Sauvin Galaxy, 44 cl., alc. 7%, lotto 01/09/2017, scad. 01/12/2017
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento