mercoledì 1 novembre 2017

18th Street Hunter

Per saperne di più sul birrificio americano (Indiana) 18th Street guidato da Drew Fox vi rimando alla bevuta della Double IPA Cone Crusher; oggi parliamo invece del loro progetto Hunter Vertical Series lanciato nel 2014. Trattasi di otto variazioni sul tema imperial stout partendo dalla Hunter, una “Double Milk Stout” prodotta con lattosio, fave di cacao, luppoli Warrior e Cascade: “azzecca una birra e poi moltiplicala”, stesso concetto già espresso qualche giorno fa parlando della BORIS di Hoppin’ Frog. 
La prima variazione è al caffè, seguita a settembre 2014 dalla Hunter Vanilla; nel 2015 arrivano la Hunter Coconut, la Hunter Orange con scorza d'arancia ($ 13 più  tasse al birrificio) e la Boubon Barrel Aged Hunter ($ 25 più tasse),  sesta della serie. Non ho trovato informazioni sulla settima e sull'ottava birra della serie ma le variazioni della Hunter  - spesso disponibili solo in fusto - sono aumentate in maniera piuttosto rapida. Giusto per la cronaca cito la Hunter Chili Pepper, Hunter Coconut Vanilla, Hunter Coffee Vanilla, Hunter Hazelnut Vanilla;, quasi tutte anche disponibili in versione "barrel aged". 

La birra.
La sua veste completamente nera ben si abbina alla minacciosa etichetta disegnata da Joey Potts: anziché schiuma si forma una piccola patina cremosa che scompare immediatamente dal bicchiere. L'aroma non è esattamente quel goloso dessert al quale gli ingredienti annunciati in etichetta fanno pensare ma ci sono comunque profumi di cacao, torta brownie, tostature e fondi di caffè, qualche nota di carne a "rovinare" un po' la festa.
Al palato c'è maggiore ricchezza e anche l'intensità dei sapori è di tutto rispetto, considerando che si tratta di una imperial stout dal contenuto alcolico non eccessivo: non è riportato in etichetta ma dovrebbe oscillare tra 8 e 8.7%. Caffellatte, caramello, tanta liquirizia e qualche accenno di uvetta vanno a comporre una bevuta dolce che viene poi bilanciata dall'amaro delle tostature e del cacao. In sottofondo si scorge anche un filo di fumo, mentre l'alcool apporta quel delicato tepore che vorresti sempre trovare in una imperial stout. La sensazione palatale è abbastanza morbida anche se si poteva osare di più: poche bollicine, corpo medio, buona scorrevolezza. Delude un po' questa Hunter, una delle birre di maggior successo di 18th Street: aroma fiacco, gusto intenso ma non impeccabile per quel che riguarda pulizia e finezza, con la liquirizia che ruba la scena ai suoi compagni di viaggio. 
Formato: 65 cl., alc. 8.7% (?), lotto e scadenza non riportati, 15.00 $.


NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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