venerdì 17 novembre 2017

De Kale Ridders Tumulus Nera

De Kale Ridders, se non erro “i cavalieri calvi”: questo l’originale nome scelto per una beerfirm belga operativa dal 2009 a Landen. A fondarla sono Bart Landuyt e Bart Liesenborghs che, dopo alcuni di appassionato ed intenso homebrewing, si lasciano convincere dagli amici a produrre anche commercialmente su grande scala quelle birre che tanto erano state apprezzate. I cavalieri, effettivamente tutti o quasi con la testa rasata, diventano poi sei grazie all’aiuto di Dominik, Alain, Johan e Paul arrivano a dare una mano quando c’è da macinare il malto, riempire il bollitore, pulire e imbottigliare.  Le loro mansioni cambiano quando nel 2008 debutta la Tumulus Magma, una Belgian Strong Ale (8%) ispirata (?) alle Weizen tedesche che viene prodotta presso gli impianti di De Proef: Dominik è un commerciale e quindi gli viene affidato il compito di vendere la birra; Alain segue la parte logistica, coerentemente con il suo lavoro svolto presso l’Aeronautica Belga, Johan è un avvocato e mette a disposizione la sua esperienza mentre Pal, ex bancario ora in pensione, segue la parte amministrativa. 
Nel 2009 arriva una seconda birra chiamata Tumulus 800 (6 %), una Belgian Ale molto luppolata (50 IBU) sviluppata in collaborazione con il professor Verstrepen dell’Università di Lovanio, fornitrice di uno speciale ceppo di lievito. Nel 2010 debutta la Tumulus Nera, una stout, e nel 2012 arriva la Tumulus Aura, sorella minore (5.5%) e meno luppolata (35 IBU) della Tumulus 800. Il nome Tumulus fa riferimento ai tumuli di Haspengouw che si t rovano a pochi chilometri di distanza da Landen.

La birra.
De Kale Ridders definiscono la propria Tumulus Nera come “il matrimonio perfetto tra una stout anglosassone ed una tripel belga”; per la sua produzione viene impiegata un’elevata quantità di frumento maltato tostato e un luppolo nobile non specificato. Nel 2012 ottenne la medaglia d’argento nella propria categoria al Brussels Beer Challenge. 
Nera di nome e (quasi) nera di fatto, forma nel bicchiere una splendida testa di schiuma fine, cremosa e compatta, dall’ottima persistenza. Il naso è molto pulito e abbastanza elegante: orzo tostato, pane nero, prugna e frutti di bosco, in secondo piano caffè, cioccolato, liquirizia.  Il DNA belga è evidente al palato dove c’è una carbonazione piuttosto elevata ed una consistenza leggera per fare scorrere questa stout senza nessun impedimento. Al palato si nota pulizia, intensità ed equilibrio tra tutti gli elementi in gioco: dal dolce del caramello si passa all’amaro di caffè e tostature, c’è molta liquirizia, qualche estero fruttato. Nel finale l’amaro del torrefatto s’intensifica ulteriormente, c’è qualche fondo di caffè ed una leggerissima astringenza: l’alcool è nascosto piuttosto bene, in quella maniera subdolamente belga che presenta il conto solo a fine bevuta. Qualche avvisaglia la si può percepire dal lieve tepore del retrogusto.
Tumulus Nera, stout belga molto pulita e precisa, forse persino troppo (ah… De Proef!), al punto da risultare un po’ avara nel regalare emozioni: comunque una bella bevuta.
Formato: 33 cl., alc. 8%, IBU 45, scad. 20/01/2018, pagata 1,80 Euro (drink store, Belgio)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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