Lettonia, paese a me completamente sconosciuto per quel che riguarda la birra: la mia esperienza è limitata a due birre Labietis assaggiate qualche mese fa. Ritorniamo nella repubblica baltica e precisamente nel villaggio di Valmiermuizas, dove si trova il birrificio Valmiermuiža. La società è di proprietà del fondo d’investimento SIA Valmiermuižas ieguldījumu, a sua volta controllato dall’azienda Aigars Ruņģis (60%), dalla società austriaca Alcor GmbH (16%) e dal fondo d’investimento austriaco ILAG - Industrieliegenschaftenvervaltungs AG (24%) che hanno investito nel progetto 2,4 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare a conquistare l’1% del mercato lettone.
Valmieras Alus è stata fondata nel 2005 ma il birrificio è entrato in funzione solamente nell’autunno del 2008: nel 2011 aveva prodotto 821.947 litri di birra conquistando lo 0.5% del mercato domestico; il 2017 si è chiuso con un fatturato di 3,98 milioni di euro. A Valmiermuizas, in una sorta di castello, potete visitare gli impianti produttivi (guida in lettone, russo e inglese), acquistare bottiglie e mangiare nel ristorante; la “vetrina” vera e propria si trova tuttavia a Riga alla “Beer Ambassy” (A. Briāna iela 9a, Valdemāra pasāža) dove non c’è produzione ma potrete ugualmente fare acquisti e abbinare cibo alle birre Valmiermuiža e a quelle di altri piccoli produttori lettoni. La gamma “classica” si compone di Amber Lager e Dark Lager, una birra al frumento estiva ed una bock invernale: ci sono poi alcune etichette stagionali, distillati, cocktail a base di birra e bevande analcoliche.
Le birre.
Valmiermuiža Tumšais Filtrets è una dark lager prodotta con malti Pilsner, Monaco e Caramel Dark; i luppoli sono Hallertauer Nugget e Hallertauer Mittelfrüh. Si presenta di un bel color ebano con un impeccabile cappello di schiuma cremosa e compatta, dall'ottima persistenza. Al naso non c'è molta intensità e neppure la fragranza è di casa: c'è invece una buona pulizia che permette d'apprezzare profumi di pane nero e biscotto, caramello, qualche nota fruttata che ricorda uvetta e prugna, forse ciliegia. Il percorso prosegue con assolta precisione al palato, con la stessa modesta intensità e assenza di fragranza: è tuttavia una birra priva di difetti e tutto sommato gradevole che svolge il suo compito con un profilo moderatamente dolce che viene poi bilanciato dal quasi impercettibile amaro terroso e tostato finale. Considerata la gradazione alcolica (5.8%) si poteva pretendere un po' di più su quell'intensità dei sapori che viene invece minata da qualche cedimento acquoso. La bevuta è facile e scorrevole, con poche bollicine. La sufficienza è ampiamente guadagnata ma nel bicchiere non ci sono grosse emozioni.
Passiamo ora a Bauskas Alus, operativo dal 1981 a Bauska: Il birrificio è ancora indipendente e vanta di annoverare tra le sue file il più esperto ed anziano birraio lettone ancora in attività, Kārlis Zālītis. Oggi ha 85 anni e, visto che il sito ufficiale di Bauskas ancora lo nomina, immagino sia ancora vivo e operativo: il suo segreto, dice, è che non beve birra e nessun altro alcolico.
Gli impianti sono visitabili e le sette birre a bassa fermentazione prodotte sono affiancate da succhi di frutta e kvass e bevande analcoliche a base di malto (Veselība e Porteris) due ricette sviluppate negli anni ’60 proprio da Zālītis. Bauskas dovrebbe avere una quota di mercato domestica del 5%, ottenuta soprattutto grazie a due birre: la lager Bauskas Gaisais e la dark lager Bauskas Tumsais, nata nel 1982. Visto che non ho trovato altre informazioni rilevanti su Bauskas, procedo all'assaggio.
Anche il suo aspetto è impeccabile e la livrea è più chiara rispetto alla Valmiermuiža. L'aroma propone pane nero e caramello, qualche nota biscottata e metallica, prugna e uvetta: la fragranza non è di casa, l'intensità è invece accettabile. Rispetto alla sua conterranea la sensazione palatale mi sembra migliore: non ci sono cedimenti acquosi e questa Tumšais Premium scorre rapida senza mai dar la sensazione di scivolare via. Neppure il gusto fa dell'intensità il suo punto di forza: il canovaccio è sempre lo stesso (caramello/pane nero/uvetta e prugna) per una bevuta dolce che viene poi bilanciata da una rapida nota amaricante finale di pane tostato. Non c'è fragranza e la dolcezza caramellata appare un po' artificiosa: nel complesso è una dark lager bilanciata che si guadagna la sufficienza e che si beve con la stessa facilità con la quale si fa dimenticare. Sebbene si tratti ancora di un birrificio indipendente, quello che finisce nel bicchiere non mi sembra troppo distante dall'anonimato di una delle tante birre industriali.
Valmiermuiža Tumšais Filtrets, 50 cl., alc. 5.8%, IBU 23, lotto B2 IM, scad. 14/04/2018
Bauskas Tumšais Premium, 50 cl., alc. 5,5% Latvia, lotto 98-1520, scad. 03/01/2018
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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