lunedì 5 febbraio 2018

Pinzga' Zwickl & Obertrumer Original Zwickl

Oggi doppio appuntamento con la birra austriaca, in particolare con due Zwickl che rappresentano anche il debutto sul blog di altrettanti birrifici. Apriamo le danze con  Pinzgau Bräu, microbirrificio a Bruck an der Glocknerstraße, nel salisburghese: lo fonda Hans-Peter Hochstaffl, un ex meccanico di auto che ha poi iniziato a lavorare presso un distributore di bevande e si è “convertito” all’homebrewing. 
A una cena di lavoro conobbe il birraio del birrificio Die Weisse di Salisburgo che gli offrì di svolgere un periodo di praticantato. Dopo averlo terminato, Hochstaffl ha conseguito il diploma di mastro birraio ed è rimasto a lavorare al Die Weiss per tredici anni, coltivando sempre il sogno di riuscire a mettersi in proprio. Sogno che si è realizzato nell’ottobre del 2015 quando Hochstaffl ha messo in funzione il proprio impianto da 10 hl da lui stesso assemblato utilizzando parti nuove e di seconda mano, come ad esempio la linea d’imbottigliamento proveniente dal Belgio. Ad aiutarlo la moglie Martina che si occupa della parte amministrativa e un aiuto-birraio part-time: era da quarant’anni, da quando aveva chiuso il birrificio Blattl di Saalfelden, che nel Pinzgau non si produceva birra. Sono attualmente sei le birre prodotte: una Zwickl, un’ambrata (Phönix aus der Asche) prodotta con malto torbato in ricordo dell’incendio che distrusse l’edificio che ora ospita il birrificio, una Weizen, una Dunkelweizen, una Pale Ale con Summit e Cascade, e l’analcolica Non Promillo.

La birra.

Pinzga' Zwickl è la birra di maggior successo di Hochstaffl, a cavallo tra tradizione (ovviamente non filtrata) ed innovazione, visto che la sua ricetta prevede anche il luppolo Citra. Nel bicchiere è dorata, leggermente velata e forma uno splendido cappello di schiuma pannosa e compatta, dall’ottima persistenza. Citra non pervenuto all’aroma dove c’è però un bouquet tradizionale, pulito e fragrante:  fiori, pane e cereali, qualche accenno di mela verde. Elementi che ritroviamo anche al palato a comporre una bevuta facile e veloce, fragrante e abbastanza pulita: oltre a pane e cereali s’avverte anche qualche leggera nota di biscotto e miele, mentre la chiusura finale amaricante (vegetale) sarebbe molto più elegante se non sconfinasse un po’ nella gomma bruciata. L’intensità è molto buona, soprattutto se paragonata alle tante lager industriali che purtroppo dominano il mercato austriaco: scorrevolezza e facilità di bevuta non sono affatto in discussione ma quello che mi colpisce in positivo è il suo carattere un po’ spigoloso e ruspante, che le dona personalità e cuore. Ovvero quello che cerchiamo in un cosiddetto “prodotto artigianale”. Zwickl per me promossa in pieno, e poco importa se il Citra non è pervenuto; l’etichetta neppure lo sbandiera. 


Restiamo nella regione di Salisburgo e spostiamoci a Obertrum am See, dove dal 1601 esiste la Privatbrauerei Josef Sigl, oggi rinominata Trumer Privatbrauerei. La  famiglia Sigl ne detiene il controllo da allora e, fatto abbastanza curioso, quasi tutti i proprietari che si sono succeduti si chiamano Josef: a loro il compito di ricostruire il birrificio dalle devastazioni della campagna Napoleonica e dalle rovine della prima e seconda guerra mondiale. Dal 1985 al timone di comando c’è Josef Sigl VII, diplomato birraio a Weihenstephan e a Vienna: è lui il responsabile dell’aspetto moderno che oggi ha il birrificio e del “Trumer world” un’esperienza birraria a 360 gradi: visite guidate assieme a un beer sommelier, corsi di degustazione, abbinamenti cibo-birra alla Braugasthof, assaggio di vintage provenienti dalla cantina privata di Sigl e, in occasioni speciali, l’assaggio della Trumer Pils che sgorga direttamente da una fontana al centro di Obertrum.  Dopo aver venduto il marchio Weizengold al birrificio Stiegl di Salisburgo, la Trumer Privatbrauerei è oggi soprattutto concentrata sulla Trumer Pils, una birra molto diffusa in Austria che viene anche replicata negli Stati Uniti (con materie prime importate) nel birrificio Trumer di Berkeley, California, inaugurato nel 2004 in partnership con Carlos Alvarez, magnate proprietario della Gambrinus Company.

La birra.
Conoscendo la Trumer Pils non avevo grossa aspettative su questa Obertrumer Original Zwickl, ma le cose non sono andate così male, anzi: è dorata e velata, con un impeccabile cappello di schiuma compatta, pannosa e molto persistente. L’aroma è pulito e abbastanza fragrante: pane, cereali, fiori, qualche accenno di miele millefiori. Il gusto non è un monumento all’intensità ma ripropone con buona pulizia e fragranza gli stessi elementi per una bevuta facile e dissetante, spensierata, gradevole. L’amaro erbaceo/terroso finale è di minore intensità se paragonato alla Pinzga'  Zwickl ma soprattutto risulta più elegante limitando di molto l’effetto “gomma bruciata”.  La scorrevolezza è ottima e anche in questa bottiglia c’è un qualcosina di rustico, carattere che non t’aspetteresti per un prodotto di un birrificio commerciale:  la sua etichetta “quasi artigianale”, così lontana da quella della Trumer Pils, è in questo caso sincera. Le manca il cuore, ma svolge la sua funzione con onestà e dignità. A tre euro al litro.
Nel dettaglio:
Pinzga' Zwickl, 50 cl., alc. 5.1%, lotto 5, scad. 01/05/2018, 2,65 Euro (beershop, Austria)
Obertrumer Original, 50 cl., alc. 4.8%, scad. 15/05/2018, 1,68 Euro (beershop, Austria)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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