giovedì 15 febbraio 2018

Mikkeller Beer Geek Vanilla Maple Cocoa

Chiudiamo questa piccola rassegna di birre allo sciroppo d’acero ritornano al punto di partenza, ovvero da quel Mikkeller con il quale l’avevamo aperta ovvero la Beer Geek Vanilla Maple Shake: una birra che mi era piaciuta nonostante non ami alla follia queste “pastry stout” o birre-dessert.
La lattina di oggi è una delle ultime declinazioni sul tema “Beer Geek” che arrivano dal quartiere della beerfirm-birrificio più famosa al mondo: Beer Geek Vanilla Maple Cocoa.  Sparisce la parola “shake” ma il lattosio è ugualmente presente nella ricetta assieme ad avena, caffè aromatizzato all’acero (1%) fave di cacao (1%), sciroppo d’acero (0.7%), vaniglia (0.5%).  Mi aspettavo quindi una birra abbastanza simile alla Beer Geek Vanilla Maple Shake con magari l’elemento cioccolato più in evidenza: c’è la componente “dessert” ma rimane anche ben percepibile la birra. Non è invece quello che accade con la sua sorella al cioccolato, nella quale purtroppo della birra si perdono le tracce.

La  birra.
Nel bicchiere è tuttavia bella e golosa: nera con una generosa e compatta testa di schiuma cremosa, compatta e dalla ottima persistenza. Davvero notevole se si considera la gradazione alcolica (13%) e l’utilizzo in ricetta di ingredienti “aggiunti” che a volta non aiutano la formazione di schiuma. L’aroma è tanto esuberante e sfacciato quanto dozzinale e privo di una qualsiasi eleganza:  vaniglia e cioccolato dominano il palcoscenico, ma invece che la patisserie di qualità evoca uno dei tanti snacks industriali. Aggiungeteci frutta secca, caramello e un caffè (in capsula, ovviamente) e ottenete un agglomerato molto dolce e non troppo pulito nel quale lo sciroppo d’acero si perde e non si fa notare. La sensazione palatale è piuttosto morbida: non ci sono viscosità eccessive e la birra si può sorseggiare come una sorta di soffice mousse liquida. 
Il gusto è fotocopia dell’amaro, in tutte le sue caratteristiche: sfacciato, esagerato e cafone nella sua dolcezza da snack industriale al cioccolato, caramello e vaniglia; intensa ma molto poco definita e neppure troppo pulita. L’alcool riscalda con vigore ogni sorso contribuendo ad asciugare un po’ la birra, l’amaro finale anziché da caffè e tostature proviene dai luppoli: una breve tregua prima di un retrogusto-dessert. Sciroppo d’acero non pervenuto neppure al palato, o forse sono io che non sono riuscito ad estrapolarlo dalla massa dolce. E’ una lattina da mezzo litro ma per me dieci centilitri bastano e avanzano:se la Beer Geek Vanilla Maple Shake aveva secondo me ancora un senso, riuscendo a trovare una sorta di compromesso tra birra e dessert, la Beer Geek Vanilla Maple Cocoa si spinge ben oltre il punto di non ritorno. Quindi se amate le Omnipollate e le birre (?) di quel genere fateci un pensiero,  magari riuscirete ad apprezzarla: se invece amate la birra, restatene alla larga.
Formato 50 cl., alc. 13%, imbott. 31/10/2017, scad. 31/10/2027, prezzo indicativo 12-14 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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