lunedì 11 giugno 2018

Birrificio dell'Aspide: Belle Saison & Gairloch Scotch Ale


Il birrificio dell’Aspide nasce nel 2011 a Roccadaspide, in provincia di Salerno. Alla guida il birraio Vincenzo “Enzo” Serra: è lui stesso a raccontare come la sua avventura nella birra artigianale sia iniziata nel 2002, quando partecipava come espositore (formaggi) al Salone del Gusto. Vicino al proprio stand c’era quello della Real Ale Society con una bella selezione di Real Ales britanniche: birre completamente differenti da quelle industriali che aveva conosciuto sino ad allora. Da quell’incontro all’homebrewing il passo è breve e Serra inizia a fare la birra in casa al ritmo di venti litri al mese, quantità ben presto insufficiente a soddisfare le richieste provenienti da amici e conoscenti.  L’impianto “casalingo” viene lentamente potenziato, raggiunge la capacità di 300 litri e viene pian piano completato con tutti gli altri strumenti necessari: imbottigliatrice, mulino, frigorifero, fermentatori. C’è ormai tutto quello che serve per passare nel mondo dei professionisti. Manca solo la licenza, che arriva a luglio 2011: nell’attesa Serra si reca a Cracovia a seguire un corso di formazione in un birrificio polacco. 
E' l’animale simbolo di Roccadaspide a dare il nome al birrificio di Serra, ma il suo logo è invece un incrocio tra la vipera e il dragone di Cracovia, città d’origine della moglie del birraio, oltre che della sua formazione brassicola. Nel 2015 l’impianto è stato sostituito con uno da 7 ettolitri ma  il birraio ha voluto dare continuità al proprio metodo di lavoro rinunciando alla classica caldaia a vapore per mantenere la sala di cottura a fuoco vivo e i tini di fermentazione aperti: la produzione è attualmente di circa 400 ettolitri all’anno. La gamma dell’Aspide è composta da una serie di birre prodotte regolarmente (la Golden Ale Blonde, la Scotch Ale Gairloch, la Belgian Strong Ale Nirvana, la IPA Jurmanita e l’American Pale Ale Fenix, la Belle Saison) affiancate da altre etichette occasionali o stagionali.

Le birre.
Partiamo dalla Belle Saison, una farmhouse ale dedicata all’omonimo ceppo di lievito: non è tuttavia l’unico protagonista di una ricetta molto semplice che dovrebbe prevedere  malto pils, luppolo Hallertau Hersbrucker e, inizialmente, un ceppo di lievito autoctono prelevato dalla buccia di mela cotogna che cresce vicino al birrificio. Il lievito Belle Saison viene aggiunto in un secondo momento, dopo un paio di giorni. La birra ha conquistato il secondo posto nella categoria di riferimento all’ultima edizione di Birra dell’Anno 2018.
Nel bicchiere è solare: sul suo manto dorato, leggermente velato, si forma una generosa schiuma pannosa che è però piuttosto rapida nel dissiparsi. C'è un bel naso fresco e pulito, ricco di pepe e coriandolo, fiori bianchi, scorza d'arancia, zucchero candito e biscotto. Le bollicine non devono mai mancare in una saison ma in questo caso ce ne sono davvero troppe: bisogna avere un po' di pazienza per placare la loro aggressività. La bevuta mi sembra un po' meno espressiva rispetto al naso, anche se ne ripropone buona parte degli elementi. Crosta di pane, un tocco di miele, un rapido passaggio di frutta a pasta gialla, un accenno di pera prima di un finale abbastanza secco. C'è una discreta acidità che porta una ventata di fresco e riesce a contrastare un leggero residuo zuccherino che avvolge un po' il palato. Un amaro terroso, discreto e delicato, chiude un percorso che vede un ritorno dolce e maltato nel retrogusto. E' una saison piacevole e gradevole da bere che tuttavia trovo un po' troppo carente in quella che dovrebbe invece essere la sua caratteristica principale: essere ruspante, rustica, bucolica. 

E’ dedicata all’omonima cittadina costiera delle Highlands, la Scotch Ale della casa che si presenta di color ambrato piuttosto carico e velato con belle venature rosso rubino; la schiuma è compatta e cremosa ma non molto persistente. Al naso c’è una bella pulizia che permette d’apprezzare i profumi di ciliegia e prugna, caramello e biscotto, uvetta e mela. E' una Scotch Ale che vuole privilegiare la bevibilità e non ha nessun interesse nel mostrare anche il più piccolo accenno muscolare: la gradazione alcolica (7%) secondo me però necessiterebbe di un po’ di corpo in più. La bevuta prosegue nella stessa direzione dell’aroma e delinea un percorso pulito e abbastanza preciso che chiama in causa gli stessi elementi aggiungendo anche qualche nota di frutta secca a guscio. Il dolce viene bilanciato da una bella attenuazione e non c’è praticamente amaro: l’alcool è appena accennato e favorisce la facilità di bevuta e riscalda forse in maniera un po’ troppo timida.  Gli esteri fruttati sono molto in evidenza e personalmente avrei gradito maggior equilibrio con la componente maltata: è comunque una Scotch Ale ben fatta e piuttosto gradevole da bere, alla quale manca però un po’ di personalità.
Nel dettaglio:
Belle Saison, 75 cl., alc. 6,2%, lotto 2817, scad. 31/12/2018, prezzo indicativo 9.00 Euro (beershop)  Gairloch, 33 cl., alc. 7,0%, lotto 3117, scad. 11/10/2019, prezzo indicativo 4.50 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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