giovedì 7 giugno 2018

Extraomnes Z

La lettera Z in questo caso non è quella di Zorro ma di Zuur, ovvero “acido” in fiammingo. Questo il nome scelto da Extraomnes per una imponente (12.3%) Sour Ale con aggiunta di albicocche; un frutto che si aggiunge a ciliegia, mango e pesca,  già utilizzati dal birrificio di Marnate per produrre rispettivamente Bloed, Guld e Mad Peach.  Il birrificio la descrive come una “gently sour con un finale che ricorda la settima tromba”; nei negozi arriva a febbraio del 2016. 
Secondo l’Apocalisse (8:6-21) “la prima tromba causa grandine e fuoco che distruggono buona parte della vegetazione mondiale,  la seconda e la terza tromba portano una massa simile ad una grande montagna ardente che finisce in mare, nei laghi e nei fiumi, causando la morte di un terzo delle creature viventi marine;  la quarta tromba causa l’oscuramento del sole e della luna, la quinta provoca l’arrivo di cavallette e la sesta chiama un esercito demoniaco che uccide un terzo dell’umanità. La settima tromba chiama i sette angeli con le sette coppe dell’ira di Dio: il primo la versa sulla terra provocando una dolorosa ulcera agli uomini, la seconda coppa causa la morte di ogni creatura marina, la terza trasforma i fiumi in sangue, la quarta viene versata sul sole che inizia a bruciare gli uomini col suo calore, la quinta porta le tenebre, la sesta provoca il prosciugamento dell’Eufrate e il raduno delle truppe dell’Anticristo per la battaglia di Armageddon.  Il settimo angelo versa il contenuto della sua coppa nell’aria, provocando un catastrofico terremoto capace di far scomparire ogni isola e ogni montagna, seguito da una pioggia di enormi chicchi di grandine da 40 chili l’uno. “È fatto” è l’espressione con cui si annuncia il compimento dell’ira di Dio sopra coloro che hanno rifiutato la croce".

La birra.
Nel bicchiere (la settima coppa?) Z si presenta di un color arancio piuttosto carico, con riflessi ambrati; più che di schiuma sarebbe corretto parlare di una serie di bolle grossolane che si formano in superfice e svaniscono rapidamente.  Il frutto disegnato in etichetta è assoluto protagonista in un aroma ancora intenso: albicocca candita e marmellata d’albicocca vengono affiancati da profumi floreali e altre suggestioni fruttate che sembrano richiamare pesca nettarina, forse fragola. Leggo alchechengi tra le note  descrittive del birrificio e lo trovo subito; c’è una velata presenza di solvente che tuttavia viene subito messo in secondo piano dalla frutta.   Al palato è morbida e gradevole, anche se qualche bollicina in più le avrebbe sicuramente donato un po’ più di vitalità. La bevuta è abbastanza monotematica (albicocca) ma non per questo noiosa: è interessante sentir passare in rassegna tutte le diverse sfumature del frutto, dall’asprezza dell’acerbità al dolce del candito, della marmellata e della frutta cotta.  Ma ci sono anche suggestioni di frutti di bosco, alchechengi e vinose. E’ una birra potente ma inizialmente agile, snella e fresca, piacevolmente aspra ma bilanciata da una controparte dolce; nel finale, molto secco e leggermente astringente, c’è un’improvvisa vampata etilica a ricordare il contenuto alcolico impresso in etichetta. L’albicocca, questa volta sotto spirito, è protagonista del caldo e lungo retrogusto. 
Non immune da imprecisioni, che comunque le conferiscono un nonsoché di rustico, la Z di Extraomnes è un’interessante e piacevole divagazione sul tema albicocca: sorprendentemente rinfrescante, se bevuta fresca, rincuorante se lasciata raggiungere la temperatura ambiente. In cantina da due anni, sta ancora benissimo e sembra aver voglia di continuare. 
Formato 33 cl., alc. 12.3%, lotto 007 16, scad. 02/04/2016, prezzo indicativo 5.00-6.00 euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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