Arriva sul già affollatissimo panorama brassicolo italiano la scorsa primavera il Birrificio Etnia; sono un gruppo di imprenditori, capitanati da Andrea Ferri, a dar vita a questa nuova realtà con sede produttiva a Sant'Alessio con Vialone, nel pavese. A fare il birraio viene chiamata una vecchia conoscenza di molti appassionati italiani, quel Nicola “Nix” Grande che sin ad allora ben si era distinto al Birrificio Settimo (ex Siebter Himmel) di Carnago (Va).
Gli impianti produttivi (sala cottura da 13 hl con 6 fermentatori da 10 hl) trovano spazio nello stabile un tempo occupato dal Birrificio Balmar; in progetto futuro ci dovrebbe essere anche l’apertura di un secondo stabilimento in Puglia dove il birrificio ha già la propria sede legale.
La produzione è partita con un trittico di birre volutamente mirate alla ristorazione ed al cosiddetto “food pairing”; una Double Blanche, una Double IPA ed una Blond che sono state poi affiancate dalla linea più moderna delle “session beers”, caratterizzata anche da un diverso packaging: tre Pale Ale, chiamate “USA”, “NZ” e “UK” con riferimento alla provenienza dei luppoli utilizzati.
Non è certo un segreto l’amore di Nicola Grande per la tradizione brassicola belga, e mi sembrava giusto dare il benvenuto al birrificio sul blog con la sua “Blond”; pallidamente dorata e velata, genera un bel cappello di schiuma bianca compatta e quasi dannosa, dall'ottima persistenza.
L'aroma esprime quasi una ventata di freschezza, molto pulita e di buona intensità, composta soprattutto da agrumi (mandarino, cedro, pompelmo), cereali, sentori erbacei ed una delicatissima speziatura donata dal lievito. Il gusto ripropone con la stessa pulizia ed eleganza gli elementi dell'aroma: la leggera base malata (crackers, un tocco di miele) supporta la dolce freschezza fruttata della pesca e della polpa d'arancia poi ben bilanciate dall'amaro zesty e lievemente erbaceo che diventa un discreto (e mai invadente) protagonista del finale. Con una secchezza encomiabile, la Blond di Etnia mostra un'eccellente bevibilità abbinata ad una spensierata leggerezza, enfatizzata dalle vivaci bollicine. Per un birrificio la cui avventura è partita circa sei mesi il livello di pulizia (mi tocca ripetere il termine, ma è una delle caratteristiche fondamentali di ogni birra) e di equilibrio è davvero ottimo, e l'intensità non viene affatto sacrificata alla bevibilità. Tutto bene anche se probabilmente manca ancora un pochino di personalità a questa Blond che, soprattutto nel finale, mostra a mio parere un pochino di timidezza, vezzo peraltro perdonabile considerando che si tratta delle prime cotte prodotte.
Formato: 33 cl., alc. 5.3%, IBu 29, lotto 3715, scad. 31/06/2016, 4.50 Euro (beershop, Italia).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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