A Kötschach-Mauthen, comune austriaco di 2000 abitanti in Carinzia, viene aperto nel 2007 il birrificio Loncium; siamo ad una decina di chilometri dal confine italiano sul passo del Monte Croce Carnico, a cinquanta chilometri da Tolmezzo. A fondarlo è Alois Planner assieme al socio Klaus Feistritzer: un secolo fa i bisnonni di Planner gestivano un birrificio ma Alois è dovuto ripartire da zero, iniziando a farsi la birra in casa per poi trasformare l'hobby in una professione.
Il birrificio (200 mq) trova spazio nei locali dell'albergo Gasthaus Edelweiß da sei generazioni nella mani della famiglia Planner: oggi rinominato Bierhotel Loncium, dispone di una cinquantina di camere e di una moderna sala cottura da 5 hl che viene messa in funzione tre volte la settimana. Offre quindi un'interessante opportunità di assaggiare le birre in abbinamenti gastronimici e pernottare per smaltire eventuali eccessi in tutta tranquillità.
Il birrificio, che prende il suo nome da quello di un vicino insediamento romano, affianca alle classiche birre della tradizione tedesca anche stili anglosassoni, come Stout ed IPA.
La birra.
Carinthi(p)a, nome ben azzeccato che unisce la regione geografica in cui si trova il birrificio con lo stile prodotto. Stranamente Loncium la definisce una Session IPA, nonostante l'ABV (5.7%) sia ben oltre la soglia di sessionabilità e di poco inferiore a quello della IPA della casa (6.2%). La ricetta prevede malti Pilsner (biologico), Crystal e Carahell; Perle e Cascade i luppoli utilizzati in bollitura, con un dry-hopping a base di Vic Secret, Galaxy e Cascade.
Nel bicchiere è limpida e di colore ambrato: cremosa e compatta, la sua schiuma biancastra ha un'ottima persistenza. L'aroma è piuttosto dolce e mette in evidenza frutta tropicale matura (mango e papaia), marmellata d'arancia, frutti di bosco rossi, caramello. Non ci sono difetti quel che c'è non è di certo un elogia alla freschezza. Tanta dolcezza anche al palato: la generosa base maltata (caramello e biscotto) introduce la frutta tropicale matura che s'accompagna alla marmellata. Una nota di cereale rimane ben presente in sottofondo mentre la chiusura amara non ha nessuna velleità di protagonismo: si limita a bilanciare la bevuta con note vegetali e leggermente tostate. Morbida, scorre bene in bocca grazie ad una carbonazione piuttosto bassa che tuttavia non aiuta a darle vitalità ed a stemperarne un po' la dolcezza. Pulizia ed intensità ci sono, ma non è certamente l'interpretazione stilistica che preferisco, anzi: molto dolce, a tratti quasi stucchevole, pochissimo amaro. Senza indicazioni sulla freschezza della bottiglia mi limito a descrivere quanto trovo nel bicchiere: si beve, ma alla domanda fondamentale "la ricompreresti?" la risposta sarebbe indubbiamente un no.
Formato: 33 cl., alc. 5.7%, IBU 45, lotto 8 2716 L, scad. 27/07/2017, 1.99 Euro (supermercato, Austria).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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