Quando si parla di beerfirm si pensa sempre al passaggio allo status di birrificio come coronamento di un percorso di crescita; ed è quello che è accaduto anche a Prairie, birrificio di Tulsa (Oklahoma) fondato dai fratelli Healey che ha operato per diversi anni come beerfirm per poi inaugurare, alla fine del 2015, il proprio brewpub. Prairie è tra i produttori craft più apprezzati della scena statunitense, nonostante non sia di certo tra quelli a buon mercato. Livello qualitativo molto alto, utilizzo di lieviti selvaggi, affinamenti in botte, belle etichette: Prairie aveva tutto il necessario per entrare nelle grazie dei beer-geeks e così ha fatto. Racconta Healey: “eravamo arrivati ad un punto in cui c’era bisogno di grossi cambiamenti per Prairie: più personale, nuovi impianti. La gente dirà che sono pazzo, ma io volevo continuare a fare birra, non gestire un’azienda di grosse dimensioni”.
A giugno 2016 Healey ha ceduto Prairie alla Krebs Brewing Co., il birrificio sui cui impianti Healey ha sempre prodotto le proprie birre. “Era da un po’ che volevo acquistare una quota di Prairie – ha detto Zach Prichard, presidente di Krebs – e l’anno scorso si è presentata l’occasione di acquistare tutto il marchio. E’ un onore che Chase Healey abbia pensato a noi.”
Lasciata Prairie, per la quale forse in futuro rivestirà il ruolo di “ambasciatore”, Healey utilizza il ricvato della vendita per mettere un piedi un nuovo microbirrificio a Tulsa ed inaugurare, nella stessa estate 2016, il suo nuovo birrificio American Solera.
Tra le birre che hanno contribuito alla “fama” di Prairie ci sono sicuramente le imperial stout; oltre alla Bomb!, che utilizza caffè, cacao, vaniglia e peperoncino, esiste anche la più “semplice” Noir, un’imperial stout prodotta con avena e invecchiata in botti di bourbon. Come spesso avviene con le birre di successo, una volta indovinata la formula base ecco nascere le varianti: Pirate Noir (botti di rum giamaicano), Coffee Noir (caffè + botti di whisky), Vanilla Noir (botti di whisky), Wine Noir (botti di vino rosso) e la Apple Brandy Barrel Noir che andiamo a stappare.
La birra.
Viene annunciata alla fine del 2014 la nuova variante Noir di Prairie che prevede un invecchiamento di sei mesi in botti che hanno ospitato Laird's Apple Brandy. L’accompagna – al solito – la bellissima etichetta disegnata da Colin Healey, fratello di Chase, che ha scelto di continuare a lavorare per Prairie anche dopo la vendita alla Krebs. L’immagine rimanda alla serie di videogiochi The Incredibile Machine, nata negli anni ’90: scopo del gioco è sistemare gli oggetti a disposizione in modo da scaturire una reazione a catena in grado da eseguire il compito richiesto. Nello specifico, si tratta di versare una birra nel bicchiere partendo da una serie di pedine del domino.
Il numero stampigliato al laser sulla bottiglia è illeggibile, ma avendola acquistata nella primavera del 2015 dovrebbe trattarsi proprio del primo lotto prodotto di Prairie Noir. Assolutamente nera, forma nel bicchiere un modesto cappello di schiuma nocciola, un po’ grossolana e dalla discreta persistenza. Il naso è ricco e molto intenso, con il calore del brandy ad aprire la porta di casa e ad introdurre il bevitore in un percorso “goloso” che include caffè, cioccolato al latte, tostature, fruit cake, vaniglia, mela caramellata. L’avena la rende estremamente morbida al palato: basta un sorso di questo liquido denso e viscoso per rendersi conto che è una di quelle birre che ti bastano per fare serata. Il gusto non tradisce le aspettative dell’aroma ed è altrettanto opulente: fruit cake, caramello, vaniglia e cioccolato, mela caramellata, delicate tostature e caffè prima che il caldo del brandy prenda la bevuta per mano e la concluda con un grandioso finale, lunghissimo ed appagante.
Una solidissima imperial stout che viene impreziosita da un passaggio in botte molto ben riuscito ad arricchire la birra, senza sovrastarla, con le sue note di brandy, legno e di vaniglia; potenza ed eleganza vanno d’amore e d’accordo in una birra molto pulita che si colloca ad un livello davvero molto alto, impressionante. Per una volta, il prezzo del biglietto è caro ma non lascia rimpianti.
Formato: 35.5 cl., alc. 12%, lotto 2015, prezzo indicativo 11.00-12.00 Euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Gran birra, condivido tutto e niente da dire...la cosa bella di prairie è che dopo la bomb ha perso hype abbastanza per iniziare a essere venduta in Europa già da qualche anno e ora è ritornata sulla bocca di tutti con la paradise bourbon e simili (che valgono 50/60 dollari sul mercato nero) ahahah...in generale sono birre pazzesche, ne producono di più rispetto ad altri birrifici inavvicinabili e riescono ad arrivare anche qui in Europa....gran birrificio!!!
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