Una perfetta Tmavy Lezák a Praga, 2010 |
Una mia tipica valigia di ritorno da una vacanza |
Quando aprii Unabirralgiorno non sapevo nulla sulla cosiddetta degustazione (termine che ancora oggi non amo) della birra, anche se ero un appassionato bevitore: il mio intento - oltre all’inevitabile narcisismo - era realizzare una semplice raccolta d'immagini. Le mie conoscenze sensoriali sulla birra non andavano al di là del dolce/amaro o del “sapore di malto” e quindi andai soprattutto alla ricerca di notizie storiche sul birrificio e sulla birra che mi accingevo a fotografare. I post più vecchi del 2009 ancora presenti su Unabirralgiorno sono solo fotografie: ho da tempo rimosso gli scritti, troppo imbarazzanti anche per la mia autoironia o per il mio black humor.
Un normale giorno d'estate nelle Fiandre, 2015. Westvleteren 6, la session beer perfetta. |
Seguivo con grande interesse le trasmissioni della BQ TV , il canale televisivo di Paolo Polli, presidente dell’Associazione Degustatori Birra e ricordo ancora con emozione il mio primo Salone della Birra Artigianale e di Qualità a Milano. Non ho tuttavia mai voluto fare un vero e proprio corso di degustazione: un po’ per colpa della mia indole post-punk ho sempre preferito l’autoformazione alla teoria ed al nozionismo. E’ stato così anche in altri settori, come scrittura, musica e fotografia, con tutti i limiti che la mancanza di un fondamento tecnico/teorico comporta. Anche per questo ho sempre cercato di parlare di birra in termini semplici, comprensibili anche ai neofiti. Non mi è neppure mai interessato sviluppare o migliorare la parte grafica del blog: l'ho tenuto essenziale, rifiutando sempre l'inserimento di qualsiasi banner pubblicitario.
Anche sottozero... sole, birra e sei in pole position! |
Era il periodo in cui mi entusiasmavo per la Elixir di Baladin, per la Reale di Birra del Borgo, per la Tipopils, la Zona Cesarini di Toccalmatto e la Via Emilia del Ducato, giusto per citare le prime che mi vengono in mente. In questi dieci anni la birra artigianale italiana ha fatto dei cambiamenti impressionanti: è fortunatamente tramontata del tutto quell'idea della birra come alternativa al vino sulle tavole dei ristoranti ed è quasi scomparso l'odioso formato 75 centilitri. La birra è tornata ad essere birra, anche se i prezzi sono purtroppo rimasti simili a quelli del vino. Ci siamo fortunatamente lasciati alle spalle il periodo degli ingredienti inusuali che tanto piacevano alla stampa italiana: la birra al tartufo, al basilico, al carciofo. In compenso abbiamo iniziato con le birre pastry e milkshake.
Birra con vista 1: Ocean Beach a San Diego e Alesmith IPA, 2012. Mancava giusto il sole. |
Birra con vista 2: Big Red Coq di Brewery Vivant e Old Mission Peninsula, Michigan, 2017. |
Birra con vista 3: i tetti di Lille e Lager di Kronenbourg. |
Brasserie Cantillon, 2015 |
Mi soffermo volutamente sugli Stati Uniti perché dopo tutto sono la nazione che ha dato il via alla Craft Beer Revolution che si è poi espansa in quasi tutti gli altri paesi. Che vi piacciano o no, le American IPA hanno cambiato per sempre la birra, arrivando a contaminare anche tradizioni birrarie secolari come quella belga, tedesca o inglese: quanti birrifici vi sono nel Regno Unito che ancora oggi producono una English IPA?
Birra con vista 4: Dogfish Head 90 Minutes IPA nella Monument Valley, 2012. |
Eat local, drink local: Deep Dish pizza e Daisy Cutter Pale Ale. Chicago, 2017. |
Lo strumento blog è già obsoleto da tempo, sostituito prima da Facebook e poi da altri social network che mettono le parole ancora più nelle retrovie rispetto alle immagini, come Instagram. Non a caso un tempo i birrifici mandavano birre da assaggiare ai bloggers, oggi le vedo sopratutto arrivare a ragazzi e ragazze su Instagram che le stappano e si filmano senza spesso proferire una sola parola sulla birra.
Clam chowder e Red Trolley Ale. San Francisco, 2014 |
Russian River Brewing Company, 2014. |
Unabirralgiorno finisce qui.
Rimarrà attiva la pagina Facebook, sulla quale probabilmente proseguirà una versione molto ridotta del blog (ne avete avuto sporadici assaggi in questi giorni), la relativa pagina Instagram e l'inevitabile account di Untappd.
Deviazioni casuali verso luoghi privi di interesse turistico: la vecchia taproom di Toppling Goliath, Iowa, 2017. |