lunedì 24 settembre 2012

Russian River Pliny the Elder

Ci sono delle birre verso le quali un appassionato non può che nutrire una specie di rispetto reverenziale, per lo meno alla prima occasione in cui riesce a potarle alla bocca. In un certo senso è come ritrovarsi dall'altra parte dello specchio: di solito sei tu, bevitore, ad osservare, a studiare la birra nel bicchiere cercando di coglierne le sfumature e decidere se lei soddisfi le tue aspettative. Ma per alcune birre è come se le parti s’invertissero; ti scopri essere diventato l’oggetto dell’osservazione e lei, la birra, ti scruta dall'alto della sua fama e sembra quasi dirti: “vediamo se sarai alla mia altezza”. Stiamo ovviamente estremizzando il gioco, ma effettivamente ci si sente molto emozionati, e forse un pochino a disagio, nell'avere davanti una bottiglia di Pliny the Elder dopo averla solamente “letta” e “vista” su libri, pagine internet e filmati su you.tube. Il birrificio è Russian River, a Santa Rosa (California), un centinaio di chilometri a nord di San Francisco; prende il nome dall'omonimo fiume che attraversa questa regione della California, nota soprattutto per i grandi vigneti. Ed infatti la storia di uno dei più quotati birrifici americani ha molto in comune con il vino: il primo proprietario fu infatti la Korbel Champagne Cellars, che aveva costruito un birrificio i mezzo ai vigneti. Nel 2003 la proprietà decidere di cedere il birrificio ed offrono al loro mastro birraio, tale Vinnie Cilurzo, la possibilità di acquistarlo. Anche Vinnie proveniva da una famiglia di viticoltori  a Temecula, in California; nel seminterrato della cantina dei genitori si era improvvisato homebrewer, e nel 1994 aveva aperto con un paio di soci la Blind Pig Brewing Company. In tre anni di vita il microbirrificio aveva ottenuto diversi riconoscimenti al Great American Beer Festival e, leggiamo, erano stati i primi a produrre commercialmente una Double IPA (era la Blind Pig Inaugural Ale, nel 1994). Nel 1997 Cilurzo e sua moglie si trasferiscono nella contea di Sonoma e Vinnie viene assunto alla Russian River come birraio. La Pliny the Elder (Plinio il Vecchio) nasce nel 1999 quando il Bistro di Hayward, in California, decide di tenere il suo primo Double IPA Festival ed invita anche la Russian River, che però non aveva nessuna Double IPA in produzione e deve inventare una nuova ricetta per l’occasione. Il nome non viene scelto a caso: la parte centrale della “Storia Naturale” scritta da Plinio il Vecchio è infatti dedicata alla botanica fornendo (sembra) la più antica descrizione del luppolo (Humulus Lupulus) che si conosca: nel suo libro Plinio paragona il luppolo (rampicante e quindi nocivo agli alberi circostanti) ad un lupo (nocivo alle pecore). La ricetta elaborata da Cilurzo prevede “lupi” di nome Amarillo, Centennial, CTZ e Simcoe; il risultato ha portato la Pliny The Elder al vertice di tutte le classifiche stillate dai beer raters. Per Beer Advocate è la quinta miglior birra al mondo, e la quarta migliore Double IPA al mondo. Ratebeer invece la colloca al diciannovesimo posto nella classifica delle migliori birre al mondo ed al secondo posto (dietro alla Pliny The Younger, che però è disponibile solo alla spina) tra le migliori Double IPA. L’ossessione di Vinnie Cilurzo per la freschezza con la quale vanno bevute le IPA è ribadita con una simpatica scritta che fa da cornicetta intorno all'etichetta  e che recita: “Rispettate i luppoli, bevetela fresca. Non migliorerà invecchiandola! Le birre luppolate non sono fatte per invecchiare! Tenetela lontano dal caldo! Rispettate la vostra “vecchia”: conservatela in frigorifero, bevetela fresca, non invecchiatela! Plinio il Vecchio è un personaggio storico, non fate in modo che lo diventi anche la birra contenuta in questa bottiglia. Non è un barley wine, non invecchiatelo. Invecchiate il vostro formaggio, non la vostra Pliny! Non mettetela da parte per un giorno di pioggia! Bevetela fresca o non bevetela!”. In questo senso siamo stati davvero fortunati ad aver trovato un esemplare imbottigliato il 14 Agosto 2012 che abbiamo bevuto in data 26 Agosto. L’aspetto è quello di una tipica IPA West Coast, dorato, con riflessi arancio, velato; la schiuma è molto generosa e molto persistente, bianca, cremosa. L’aroma è pulitissimo, con leggeri sentori floreali, aghi di pino, agrumi (pompelmo e mandarino); c’è più eleganza che “potenza”, se la confrontiamo con altre Double IPA West Coast dall'aroma esplosivo. Superlativa la sensazione che si ha in bocca, con una grande morbidezza, esemplare: il corpo è medio, come la carbonazione. Siamo molto lontani dalle Double IPA aggressive ed ultra luppolate californiane: quello che colpisce ad ogni sorso è la pulizia e l’equilibrio di tutti gli elementi. C’è un ingresso di biscotto, seguito da note fruttate di pompelmo. Il contenuto alcolico, magistralmente nascosto, sarebbe l’8%, ma la Pliny scende con la facilità e la scorrevolezza di una session beer da quattro gradi. Correttamente secca, ha un lungo finale – pulitissimo e discretamente intenso – ricco di scorza di pompelmo con leggere note di resina ed una lievissima pepatura. Non ha ovviamente senso cercare di stabilire se la Pliny The Elder sia la migliore Double IPA al mondo; è una birra la cui grandezza si rivela nel semplice rispetto e nell'esaltazione delle tre regole di base che (quasi) ogni birra dovrebbe sempre avere: pulizia, equilibrio, facilità di bevuta. Rapporto qualità prezzo davvero ottimo, anche per il livello americano.  Formato: 51 cl., alc. 8%, lotto 14/08/2012, prezzo  3.91 Euro ($ 4.69).

6 commenti:

  1. Perdona le tempistiche con cui rispondo ad un così bell'articolo, ma una domanda mi sorge spontanea : come hai fatto a bere una birra del genere ? L'hai degustata In America direttamente, o esiste qualche modo per averla ? In caso di risposta anticipata, grazie mille. Mentre ne descrivevi l'equilibrio e la pulizia finale, mi hai fatto venir sete etilica... :)

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    1. Ciao, purtroppo qui da noi non si trova
      Russian River non esporta, quindi o vai in California a berla o te la fai portare da qualcuno (se riesce a trovarla, perchè anche là non è così facile)

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Ho avuto la fortuna di assaggiare questa birra ieri sera (un amico è riuscito a portarmela in italia). E' incredibile l'equilibrio che raggiunge, così come il modo in cui nasconde il grado. Insomma a mio parere davvero un'opera d'arte. Grazie mille pet la recensione che ne ha fatto partire la ricerca!

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  4. Ciao, l'ho trovata all'asta a circa €20 a bottiglia...a tuo parere a questo prezzo vale un'offerta?

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    1. Direi proprio di no. E poi... come l'hanno conservata? Quando è stata imbottigliata? da dove te la spediscono? troppe variabili fuori controllo (a quel prezzo) per una birra delicata che andrebbe bevuta freschissima.

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