Coronado Brewing Company è situata sull'omonima penisola che s'affaccia da un lato sull'Oceano Pacifico e dall'altro sul downtown di San Diego. Originariamente era un isola, separata dalla terra da un canale d'acqua poco profondo che fu poi chiuso dopo la seconda guerra mondiale; nel 1969 fu inaugurato lo scenografico ponte che rende oggi molto più rapido il collegamento con la città di San Diego. Oggi a Coronado trova sede un'importante base navale della Marina Americana, e la maggioranza dei residenti sono degli ex-militari ora in pensione. Secondo le statistiche tanto care agli americani, il reddito medio annuo di una famiglia che abita sulla Coronado Island è di 120.000 dollari (dato del 2007). L'area è anche nella "top 20" dei luoghi più cari di tutti gli Stati Uniti; con un costo medio per casa di circa 1.840.000 dollari (2010) è inoltre al terzo posto nella "classifica" della sola contea di San Diego. Non osiamo andare a cercare quali siano i primi due, ma una certa idea ce la siamo fatta. Se stavate quindi facendo un pensiero all'emigrazione, è meglio che vi dirottiate su altre mete più a portata di portafoglio. Potete però venire a mangiare ed a bere alla Coronado Brewing Company, che si trova nella bella Orange Avenue; il birrificio fu fondato nel 1995 da due coppie di fratelli: Ron e Rick Chapman, Tim e Shawn DeWitt. Fatto abbastanza insolito, nessuno di loro aveva alcuna esperienza come homebrewer, ma solamente la voglia di aprire un locale dove si potesse mangiare e bere bene. Così, qualche mese prima di aprire, Shawn (che lavorava come barista in un bar a Coronado) fa un periodo di prova un po' più a nord, a La Jolla Brewing Company. Il focus del birrificio è indirizzato subito su birre facili da bere, che potessero accompagnare le pietanze servite in loco, ma ben presto il birraio Sean Farrell, chiamato a garantire la sufficiente qualità e costanza produttiva, introduce l'immancabile Double IPA, una Imperial Stout, una Imperial Red Ale ed un Barley Wine. Anche in questo caso, su consiglio del commesso, non abbiamo resistito al "fascino" di una tipica Double West Coast IPA ed abbiamo messo nel carrello una bottiglia di Idiot IPA; Nugget, Columbus, Centennial, Chinook e Cascade costituiscono il “ventaglio” dei luppoli usati. Nel bicchiere è ambrata, la schiuma leggermente “sporca” è fine e cremosa, dalla buona persistenza. Aroma fresco ed elegante, classicamente West Coast, con leggeri aghi di pino, frutta tropicale (mango, ananas) e pompelmo. In bocca risalta per un corpo molto ed insolitamente leggero per una “Double IPA”; il malto è quasi impercettibile, c’è subito frutta tropicale dolce e pompelmo che vengono bilanciate dal classico amaro con resina, pompelmo ed una nota pepata. C’è pulizia e un buon equilibrio, visto che l’amaro è intenso senza raschiare mai il palato. L’alcool dichiarato (8.5%) è praticamente inesistente, e la bottiglia finisce molto in fretta. In sostanza pregi e “difetti” di questa birra tendono a coincidere. Ad alcuni sembrerà una Double IPA troppo leggera che manca di “malto” e di presenza alcolica; per altri questo può ritenersi un sacrificio necessario in favore della facilità di bevuta. Non è la migliore Double IPA che abbiamo trovato, ma si è ugualmente trattato di una bella bevuta. Formato: 65 cl., alc. 8.5%, IBU 90, lotto e scadenza non riportati, prezzo 5.83 Euro ($ 6.99).
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