Dogfish Head, un nome abbastanza noto in Italia, soprattutto per le diverse collaborazioni avvenute negli anni tra Sam Calagione (deus-ex-machina del birrificio americano fondato nel 1995, nel Delaware) e Leonardo di Vincenzo/Birra del Borgo. Citiamo soprattutto l’ottima My Antonia, ma anche la compartecipazione al progetto Eataly New York con brewpub annesso. Calagione rimane tutt’oggi uno dei personaggi più carismatici della scena USA, avendo anche realizzato la serie televisiva Brew Masters per Discovery Channel e scritto diversi libri; nei primi anni 90 mentre lavorava in un bar di Manhattan avviene il suo incontro con le birre "di qualità" (Sierra Nevada, Chimay). Scatta in lui la passione e la voglia di dedicarsi dapprima all'homebrewing, fino a decidere di lasciare gli studi alla Columbia University per lavorare come apprendista alla Shipyard Brewery (Portland, Maine). Dopo un anno e mezzo, Sam si sposta assieme a sua moglie Mariah nel Delaware, nel paese dove lei è nata; recupera con mezzi di fortuna un piccolo impianto usato ed inizia a produrre in casa piccoli lotti di birra che egli stesso s'incarica poi di distribuire nei bar e nei ristoranti della zona. Lentamente le birre iniziano ad essere apprezzate e richieste, ed è tempo di allargarsi. Sam acquista i locali di una vecchia fabbrica di yogurth e li converte in birrificio, con ristorante annesso. E' il 1997 ma - racconta Calagione - il vero punto di svolta avviene nel 2011; sino ad allora erano gli incassi del ristorante a tenere in vita il birrificio. Mentre molti birrifici artigianali sono costretti a chiudere, Sam corre il rischio, decide d'investire ancora e riesce ad aggiudicarsi per 200.000 dollari gli impianti (valore 1 milione di dollari) della fallita Ortlieb's Brewery di Philadelphia. La nuova linea produttiva garantisce la costanza e la qualità che Sam cercava, e da allora la Dogfish Head cresce incessantemente del 40/50 % l'anno. Se vi state facendo delle domande sull'origine del nome, sappiate che Dogfish Head è una piccola sporgenza di terra che affiora nell'oceano sulla costa del Maine, dove Calagione è nato; il suo significato si deve al fatto che le trappole messe in quel punto dai pescatori di aragoste solitamente finiscono per catturare più pescecani che crostacei.
Nasce nel febbraio del 2003 la 60 Minute IPA, sorella minore della 90 Minute; l'etichetta che recita "continuously hopped" si riferisce al fatto che, nel corso della bollitura (60 minuti) vengono fatte 60 aggiunte di luppolo, quindi una al minuto. In questo video potete vedere una veloce presentazione della birra fatta dal mediatico Calagione. Birra tutta "giocata" sul numero sei, con anche 60 unità d'amaro ed il 6% di volume alcolico. Nel bicchiere è di color oro, molto intenso, praticamente limpido; la schiuma bianca, fine e cremosa, non è molto generosa ma ha una buona persistenza. La bottiglia da noi degustata non era esattamente freschissima (maggio 2012) ma neppure particolarmente datata. L'aroma non è molto pronunciato; sentori floreali, note quasi terrose di luppolo ed una componente aggrumata che richiama più il limone che il pompelmo. Molto beverina e scorrevole in bocca, decisamente "watery" senza mai essere sfuggente, con una carbonazione media ed un corpo medio. La base di malto (pane) è molto leggera, ed il gusto vira subito verso un bel profilo luppolato leggermente "pepato" con sentori terrosi, erbacei e, in secondo piano, di agrumi (limone). Il finale, che prosegue nella stessa direzione erbacea/terrosa, è abbastanza intenso ma corto. Molto secca, pulita e morbida in bocca, è una IPA molto bilanciata e beverina; proviene dalla East Coast americana, quindi dalla parte opposta dove noi l'abbiamo bevuta, una West Coast dove prevalgono birre molto più amare, intense, piene di frutti tropicali e per certi versi "estreme". Per il contesto in cui l'abbiamo bevuta ci ha forse lasciato un po' delusi, ma si tratta senz'altro di un'ottima birra, estremamente facile da bere. Calagione la consiglia in abbinamento a cibo piccante, pesto, salmone grigliato, pizza, cheddar stagionato. Formato: 35,5 cl., alc. 6%, 60 IBU, lotto 24/05/2012, prezzo 1,66 Euro ($ 1,99).
Nessun commento:
Posta un commento