E' la prima (in attesa di smentite) birra artigianale svizzera mai prodotta in lattina, e sarebbe anche la prima italiana se vogliamo per un attimo allargare i confini della nostra nazione ed incorporare il Canton Ticino; del birrificio Bad Attitude, fino a pochi mesi fa guidato dall'italiano Lorenzo Bottoni, abbiamo parlato più in dettaglio in questa occasione. Un po' discepola della Brewdog Punk IPA, anch'essa "lattinata", questa Kurt ne riprende lo spirito "musicale" spostandosi però dalla Londra punkettara di Malcom McLaren alla Seattle del "grunge", dei Nirvana e del loro leader morto suicida Kurt Cobain, del quale un ritratto stilizzato appare in lattina. Il birrificio la considera una "gateway beer", ovvero un prodotto "d'ingresso" che vorrebbe spalancare le porte della birra artigianale a chi ha bevuto solamente lager industriali. Ecco allora la scelta del formato "proletario" della lattina, a cui sono senz'altro avvezzi i tracannatori di Bavaria, Heineken o delle altre innominabili protagoniste degli scaffali di supermercati ed hard discount. Ma andando oltre l'apparenza, la sostanza sembra essere abbastanza raffinata; oltre al canonico malto Maris Otter, la luppolatura è decisamente "elitaria"; non c'è il Cascade che ci si potrebbe attendere in una American Pale Ale, ma un mix di luppoli esotici provenienti dall'oriente; Pacific Gem, Pacific Jade, Motueka e Riwaka. Anche il colore è "gateway", non discostandosi troppo dalle già citate industriali: oro pallido, appena velato; schiuma bianca dalle dimensioni modeste ma fine e cremosa, dalla buona persistenza. L'aroma è molto leggero, ma pulito ed elegante: è dolce, con pompelmo rosa e frutta tropicale, e c'è anche qualche sentore di cereali. Molto snella e watery, mediamente carbonata, vuole essere dichiaratamente facile da bere e, soprattutto, da ribere. L'imbocco è di crosta di pane, molto leggero, seguito da note fruttate che richiamano l'aroma; a bilanciare c'è un amaro pulito e fine di scorza agrumi, soprattutto limone (e lime). Il finale, ricco ancora di scorza di limone, ci ha ricordato più una golden ale estiva inglese che una American (o Pacific) Pale Ale; ha comunque una discreta persistenza, donando un po' di vigore ad una birra davvero molto beverina ma che pecca un po' d'intensità gustativa. Anche se penalizzata da un aroma molto scarso, questa Kurt si è dimostrata una buona birra, semplice e pulita, da bere in grandi quantità senza fare troppi discorsi. Il formato lattina la rende anche più facilmente trasportabile e quindi ideale sia per i picnic che per l'ozio sotto l'ombrellone. Formato: 33 cl., alc. 4.32%, IBU 31, scad. 21/09/2012, prezzo 3.00 Euro.
Nessun commento:
Posta un commento