Dopo la "doverosa" ma giovane ed esuberante Stille Nacht 2013 di ieri è il momento di passare a qualcosa di più maturo, andando indietro di quattro anni a stappare una bottiglia di Stille Nacht 2009, per una mini verticale che si è rivelata molto interessante. Il colore è leggermente più scuro della 2013: arancio, ramato, con qualche riflesso ambrato, schiuma di modeste dimensioni, color ocra, cremosa e dalla discreta persistenza. Non molto vitale l'aroma, se lo confrontiamo con quello quasi esplosivo della Stille giovane appena arrivata: dolce, grande dominio di miele d'arancio, albicocca, poi sentori di marmellata d'arancio, cedro e qualche accenno di toffee. Ma è sufficiente un sorso per rendersi conto della grande evoluzione che la birra ha avuto nel corso degli anni: morbida, ricca di frutta come uvetta e datteri, con un discreto carattere vinoso, marsalato, ed una leggera ossidazione assolutamente non sgradevole; lasciandola respirare nel bicchiere emergono più in secondo piano note di miele d'arancio, marzapane, frutta secca. Anche per lei (come per la 2013) il corpo è medio-pieno, con un netto calo delle bollicine ed una bella morbidezza oleosa; è invece sparito del tutto l'amaro, presente in minima parte nella 2013. Il dolce è anche qui stemperato da una lieve acidità finale, cui fa seguito un lunghissimo retrogusto etilico, morbido e caldo, ricco di frutta sotto spirito, straordinariamente appagante.
Bottiglia che ha smaltito la vivacità e la leggere asperità della gioventù ammorbidendosi ed amalgamandosi: l'alcool è molto meno percepibile rispetto alla 2013, con una complessità al palato che rivela diverse sfumature ad ogni boccata. Il peso degli anni gravita in maniera negativa soprattutto al naso, con un aroma un po' spento, ma la 2009 vince con facilità il confronto gustativo con la sorella minore. Nonostante la lieve ossidazione, si lascia sorseggiare con enorme piacere, facendosi apprezzare sorso dopo sorso, per un perfetto dopocena di una fredda notte d'inverno. Il leggero carattere marsalato la rende tuttavia anche un'interessante abbinamento a diversi dolci: il panettone è forse la scelta più ovvia, anche se la perfezione potrebbe essere raggiunta, come suggerisce Stefano Ricci, affiancandola ad uno stollen. Ed il pensiero a fine bevuta è sempre quello: per quante ne abbiate messe cantina, rimpiangerete sempre di non averne comprata, a suo tempo, qualche bottiglia in più.
Formato: 33 cl., alc. 12%, lotto 10/2009, scad. 10/2012.
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