Chiudiamo il 2013 (il blog va in vacanza sino all'epifania) con una birra non proprio natalizia, se non per l'etichetta. Davvero azzeccata quella della magnum (1, 50 lt.) che ogni anno i monaci dell'abbazia di St. Remy Brasserie producono con un etichetta a tema natalizio; la versione 2010 (o Cuvée 2010, come segnalato sotto al logo trappista) raffigurava una la slitta di Babbo Natale che trasportava una enorme bottiglia di birra. Nessuna differenza, ovviamente, per quel che riguarda la birra, se non che il generoso formato dovrebbe teoricamente garantire un miglior invecchiamento. Formato da condividere tra vari commensali durante il pranzo di Natale o, se preferite, da bere più lentamente nel giro di qualche giorno; con un'accurata ri-tappatura, infatti, questa Rochefort 8 ha dimostrato di saper reggere in modo soddisfacente al passaggio dei giorni.
Un classico, sorella minore della (da me) adorata Rochefort 10, con la quale finisco inevitabilmente ed inopportunamente col confrontarla. La grande bottiglia ha un'ottima influenza sull'aspetto di questa Rochefort 8, tradizionalmente un po' bruttina alla vista. Nel bicchiere arriva invece di uno splendido color marrone rossastro, con riflessi ambrati, leggermente velato; assolutamente perfetta la schiuma, di colore beige chiaro, molto fine e compatta, cremosa, con buona persistenza. Al naso oltre che al marchio di fabbrica Rochefort (pera), ci sono sentori di uvetta, banana matura, prugna, frutta secca e leggere note liquorose che ricordano uno sherry.
In bocca sorprende per il modo impressionante in cui l'alcol (9.2%) è nascosto; corpo medio-pieno e bollicine ancora molto vivaci anche dopo tre anni di cantina. Oleosa e molto morbida, con note di uvetta, prugna e datteri, caramello, zucchero candito, frutta secca (mandorle, noci). La dolcezza del gusto ė bilanciata da una bella secchezza finale che riesce quasi a ripulire il palato, creando quell'isante di attesa necessario per poter ancor meglio assaporare il retrogusto, abboccato, caldo e morbido (ricco di frutta sotto spirito) dove finalmente l'alcol fa sentire la sua discreta presenza. Sorella minore della Rochefort 10, dicevo, con la quale condivide diversi elementi risultando senz'altro più facile da bere e meno alcolica. Meno carica di corpo, meno intensa e complessa della 10, con una capacità d'invecchiamento leggermente minore, può essere un'ottima birra da pasto o da dopocena; personalmente ho provato grande soddisfazione ad abbinarla, forse un po' banalmente, a datteri secchi ricoperti di cioccolato amaro; il dattero e la birra si richiamavano a vicenda, con il cioccolato che si sposava perfettamente con il morbido tenore alcolico della Rochefort 8, completandosi e specchiandosi l'uno nell'altro. Il riflesso nella birra erano delle note di cioccolato amaro che ricordavano quelle della Rochefort 10. La perfetta chiusura di questo anno di birra sul blog. Auguri a tutti.
Formato 150 cl., alc. 9.2%, scad. 12/2014, pagata 19.80 € (drink store, Italia).
Formato 150 cl., alc. 9.2%, scad. 12/2014, pagata 19.80 € (drink store, Italia).
Un capolavoro. PUNTO
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