La storia della St. Georgen Bräu inizia nel 1624 quando viene fondata a Buttenheim, una ventina di chilometri a sud di Bamberga; siamo quindi in Franconia, Baviera. E mentre qualche secolo più tardi il paese di Buttenheim diventerà famosa per aver dato i natali a Levi Strauss (sì, l'inventore dei jeans), dedicandogli anche un museo, la tranquilla vita della St. Georgen Bräu rimane nelle mani della famiglia Modschiedler, i cui successori ne mantengono la proprietà dal 1814 al 2009. Il cambio epocale avviene quando Norbert Kramer, che lavorava già come birraio alla St. Georgen dal 2000, ne rileva la proprietà dagli Modschiedler. Un cambiamento che sembra al tempo stesso anche garantire una perfetta continuità con il passato nella regione della Germania (la Franconia) con il maggior numero di birrifici ed il maggior consumo di birra pro capite. Nessuna modifica nella gamma di birre prodotte, che rimangono sempre le stesse inclusa anche la Levi Urstoff, dedicata proprio al più famoso cittadino di Buttenheim emigrato poi negli Stati Uniti. Il miglior posto dove bere le St. Georgen rimane la Bräustübla, ovvero il locale con mescita adiacente al birrificio; nell'attesa di recarvi in loco, le potete comunque bere abbastanza facilmente anche in Italia visto che il birrificio gode di una distribuzione quasi regolare.
Ideale per queste fredde serate di dicembre è senz'altro la Doppelbock Dunkel, dal bellissimo color marrone limpido con riflessi rosso rubino; impeccabile anche la schiuma, compatta e fine, quasi pannosa, dalla buona persistenza. Al naso emergono sentori di biscotto al burro, caramello e di pane nero; l'aroma è pulito, discretamente intenso, rispecchia perfettamente le attese. Birra morbida in bocca, dal corpo medio, con una carbonazione bassa che permette di gustare il suo bel profilo maltato. Buona corrispondenza con aroma: toffee e biscotto al burro segnano l'inizio di una bevuta che poi presenta anche qualche leggera nota fruttata (prugna) e, ancora più leggere, di frutti rossi aspri. Molto ben equilibrata in bocca, con la dolcezza che viene stemperata da un bel finale abbastanza secco e lievemente amaricante, con qualche note terrosa. L'alcool (7.3%) rimane molto ben nascosto portando soltanto un leggero calore nel retrogusto, morbido, appagante e leggermente fruttato. Buona Doppelbock, pulita e ben fatta, dalla discreta intensità; sarebbe facile indulgere e cedere alla tentazione di berne più di una, sia a pasto che dopo pasto: fate attenzione, non ha esattamente l'alcool di una session beer.
Formato: 50 cl., alc. 7.2%, scad. 27/09/2014, pagata 3.50 Euro (beershop, Italia)
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