Procede a passi spediti il cammino del birrificio londinese Beavertown di Logan Plant (figlio d'arte) che vi avevo presentato qualche mese fa. Lo scorso aprile il trasloco (è già il terzo da febbraio 2012) nei più ampi locali del Lockwood Industrial Park di Tottenham che ha consentito di aumentare la capacità produttiva. La scorsa estate sono anche arrivate le prime lattine, che hanno subito riscosso un grande successo a Londra, ed un profondo re-styling delle etichette: confrontate quella della Gamma Ray bevuta lo scorso febbraio con quella nuova. L'aumento dei volumi ha reso possibile l'esportazione e da poche settimane le prime bottiglie e lattine di Beavertown sono arrivate anche in Italia grazie ad Ales & Co.
Il birrificio ha anche inaugurato una tap room che è però aperta solamente il sabato dalle 12 alle 18; se volete invece assaggiare le Beavertown negli altri giorni, dovete recarvi al brewpub di proprietà Duke's Brew, cinque miglia più a sud. Tenete presente che siamo abbastanza lontani (15 chilometri) dal centro di Londra, e la mezz'ora di viaggio necessaria in metropolitana non è neppure molto comoda da abbinare al "miglio d'oro" di birrifici che si trova nella zona, sempre a nord-est, di Hackney.
Ad ogni modo, ecco una porter affumicata che vuole dichiaratamente i ricordare i tempi della rivoluzione industriale, quando Londra era sporca ed annerita dal fumo del combustibile di allora (il carbone) e le porter erano tra le birre più popolari. La ricetta prevede malti Best, Smoked (da Bamberga), Caramalt, Crystal, Munich, Brown, Chocolate, Black ed avena: il luppolo utilizzato è il Chinook.
Nel bicchiere arriva di colore ebano scurissimo, ad un paso dal nero: la schiuma, molto persistente, è nocciola, fine, cremosa e compatta. Al naso emergono caffè macinato e mirtillo, qualche lieve sentore di tostature e, soprattutto, di carne affumicata. Non c'è molta complessità, ma il livello di pulizia è ottimo e l'intensità discreta. Le bollicine sono uno dei "problemi" che spesso si sentono nominare quando si parla di Beavertown, ed anche questa bottiglia di Smog Rocket non fa eccezione: molte, troppe per lo stile, ma basta roteare la birra nel bicchiere ed avere un po' di pazienza per vederle evaporare e gustarsi una porter molto intensa ma scorrevolissima e facile da bere. Caffè, tostature, pancetta affumicata e caramello/melassa si dividono il palcoscenico, qualche sfumatura di cioccolato amaro e di mirtillo, prima del gran finale ricco di tostature e di caffè che, con la sua acidità, alleggerisce il carico sul palato e lo rende pronto ad un nuovo sorso. Birra che inizia un po' in sordina me che svolge poi il suo percorso con pulizia ed intensità, risultando alla fine una bevuta molto soddisfacente.
Formato: 33 cl., alc. 5.4%, IBU 29, lotto 0016, scad. 24/12/2014, pagata 4.00 Euro.
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