domenica 12 aprile 2015

Buxton Tsar

Chi segue regolarmente il blog e ha letto il post riassuntivo sulle migliori birre bevute nel 2014 avrà senz'altro notato il nome di Buxton, birrificio dell'omonima cittadina del Derbyshire fondato nel 2009 da Geoff e Debbie Quinn  e da me incontrato per le prima volta nel 2011. Merito della crescita di Buxton è senz'altro da attribuire anche al birraio Colin Stronge che nel corso del 2013 ha rimpiazzato James Kemp, dopo aver passato nove anni alla Marble di Manchester e due alla Black Isle in Scozia.
Non tutte le ciambelle riescono con il buco, ed anche "i migliori" a volte sbagliano; mi tocca quindi registrare la prima delusione di Buxton, e proprio con una delle loro birre maggiormente rappresentative, la Imperial Stout chiamata Tsar. Prodotta dal 2011,  ne esistono anche un paio di versioni barricate: difficile reperire la Special Reserve No. One, ovvero la Tsar affinata sei mesi in botti di rovere e commercializzata in sole 112 bottiglie durante le Olimpiadi di Londra del 2012. Più interessante la Tsar Bomba, che non ho mai visto in Italia ma che mi piacerebbe provare: si tratta della Tsar che viene affinata per nove mesi in botti nelle quali viene inoculato lievito recuperato da fondi di vecchie bottiglie della Courage Imperial Russian Stout.
Ma veniamo alla sostanza della Tsar "normale", dall'aspetto tutt'altro che impeccabile: completamente nera, forma una piccola testa di schiuma marrone piuttosto grossolana, di modeste dimensioni e molto poco persistente.
Anche l'aroma è molto poco invitante e dall'intensità dimessa: ci sono orzo tostato e mirtilli, ma anche evidenti sentori salmastri e di salsa di soia che rendono poco gratificante avvicinare le narici al bordo del bicchiere. In bocca arriva oleosa, con poche bollicine ed un corpo medio: il gusto è leggermente migliore, avvicinandosi alla decenza. Orzo tostato, caffè, cioccolato amaro per una bevuta che tuttavia risulta molto slegata e caratterizzata da un'acidità del caffè fin troppo evidente e abbastanza fastidiosa. Non soddisfa neppure il finale, con tostature intense prive di eleganza ed un leggero warming etilico. 
Bottiglia con grossi problemi e bevuta ahimé insufficiente: al prossimo incontro, se e quando avverrà.
Formato: 33 cl., alc. 9.5%, imbott. 08/04/2014, scad. 08/04/2019, pagata 5.50 Euro (beershop, Italia).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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