Nuovo appuntamenti con Stillwater, la beerfirm americana che corrisponde al nome di Brian Strumke, la cui storia la trovate qui. Dopo la Why can't IBU, facciamo un passo indietro e ritorniamo alla birra con la quale il marchio ha debuttato, nel gennaio del 2010. La Stateside Saison veniva a quel tempo prodotta presso gli impianti della Dog Brewing a Westminster mentre oggi, grazie all'aumento dei volumi, si è spostato alla Two Roads Brewing Company di Baltimore, sempre nel Maryland. Ne sono anche state realizzate due versioni alternative, disponibili solamente in cask; una affinata in botti di rovere che hanno ospitato vino Chardonnay e un altra affinata in botte con calendula e bacche di schisandra.
Restiamo alla versione "base", una saison che si allontana un po' dalla tradizione europea per l'utilizzo di luppoli statunitensi e neozelandesi; la sua bella etichetta è - come molte altre Stillwater - opera di Lee Verzosa, amico di Strumke nonché graphic designer e tatuatore.
All'aspetto è di colore oro carico, quasi limpido: la schiuma, bianca e "croccante", è compatta e cremosa ed ha un'ottima persistenza. L'aroma offre un benvenuto pulito e davvero invitante: prima le spezie (pepe e coriandolo), poi i fiori e la frutta (mandarino, banana, arancio, pesca, albicocca). In sottofondo ci sono anche i profumi della crosta del pane, qualche tocco di uva e di frutta tropicale; un naso che sprigiona una freschezza lievemente acidula ma anche una leggera rusticità data dalla presenza della paglia e di qualche nota terrosa.
In bocca il carattere rustico viene invece messo da parte per far spazio ad una maggiore eleganza, un po' piaciona, caratterizzata da tanta frutta (pesca, papaya, mango, arancio) che domina su tutto, pur non impedendo di cogliere il contributo dei malti (pane, miele) e la stessa speziatura dell'aroma (pepe e coriandolo). Il dolce fruttato è notevole e va a pregiudicare un po' la scorrevolezza della bevuta, ma è comunque ben bilanciato dall'acidità, da una vivace carbonazione che solletica e pulisce il palato e da un finale amaro abbastanza intenso composto da note erbacee, officinali (timo? alloro?) e scorza di agrumi. Una Saison intensa e molto ben fatta, con la giusta secchezza ed una ottima intensità: mi sembra una buona compagna da sorseggiare a tavola, piuttosto che da bere in quantità seriale, in quanto il suo potere dissetante e rinfrescante, come detto, è un po' limitato dal "fruttone dolce", godibile e gustoso ma un po' ingombrante.
Formato: 35,5 cl., alc. 6.8%, lotto 301:14 09:29, pagata 5.40 Euro (beershop, Italia).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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