venerdì 10 aprile 2015

Toccalmatto FreakLab Series Smoked Porter


Tra le molte novità del 2014 di Toccalmatto, oltre a diverse one-shot e collaborazioni varie, c’è stata anche la nascita della linea  “sperimentale” FreakLab Series. Viene inaugurata  a settembre con l’uscita della Black Bretty, una Strong Porter rifermentata con brettanomiceti e con aggiunta di ciliegie selvatiche; qualche mese dopo, a novembre, arriva una Smoked Porter seguita a dicembre dalla Belgian Ale chiamata Antani. 
Le novità del birrificio di Bruno Carilli non sono comunque finite: lo scorso 9 Febbraio 2015 con l’ultima cotta di una saison alla segale chiamata The Final Countdown è stato dato l’addio al primo impianto produttivo e da poche settimane è stata inaugurata la nuova e più capiente sede produttiva. Con l’occasione Toccalmatto lancerà finalmente sul mercato anche le bottiglie formato 33, venendo così a colmare quella che secondo me era un’imperdonabile lacuna. 
Il progetto sperimentale FreakLab Series è volutamente “misterioso”, ed il birrificio si limita ad annunciare il nome della birra senza fornire nessun’altro tipo d’informazione. 
Mi allineo quindi alla linea del “top secret” e passo ad aprire la bottiglia di Smoked Porter. Non è la prima “affumicata” di Toccalmatto, che per molti anni ha prodotto la Fumé du Sanglier, una smoked beer affumicata  con legno di faggio che tuttavia non vedo al momento comparire tra le birre elencate sul rinnovato sito del birrificio. 
All’aspetto è di colore ebano scuro, con una piccola e poco promettente testa di schiuma che svanisce con l’effervescenza e la rapidità di quella di una cola, senza lasciare nessun pizzo attorno ai bordi del bicchiere. L’aroma è completamente dominato dall’affumicato che tuttavia lascia intravedere in sottofondo qualche sentore di orzo tostato; l’intensità è notevole, forse  un po’ meno l’eleganza del fumo che risulta piuttosto “grasso”, ricordando quello della pancetta e della carne affumicata. L’abito di questa Smoked Porter fa anche il monaco, perché il gusto purtroppo riflette l’aspetto non proprio invitante: birra molto slegata, quasi piatta, corpo leggero ed un’acquosità fin troppo marcata. Anche in bocca domina completamente l’affumicato, sbilanciando molto la bevuta e rilegando in un remoto angolino l’orzo tostato ed il caffè. Il percorso termina con l’acidità del caffè ma soprattutto con una fastidiosa astringenza ed una leggera nota di cartone bagnato. Bottiglia con evidenti problemi, mi tocca quindi registrare la prima delusione tra le tante Toccalmatto bevute in questi anni. 
Formato: 75 cl., alc. 6%, lotto 12010, scad. 06/12/2015, pagata 10,00 Euro (birrificio).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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