Non è passato neppure un anno dall’assaggio della Duvel Tripel Hop 2014 che sono già a parlare della 2015. Questa volta sono riuscito a mettere le mani su di una bottiglia con un po’ di anticipo rispetto allo scorso anno, e a solo un paio di mesi dal suo lancio sul mercato avvenuto lo scorso marzo.
La "storia" della Duvel, la più famosa se non l'archetipo delle Belgian Strong Ales l'avevo già riassunta in questa occasione; una birra nata negli anni 20 del secolo scorso per far concorrenza alle Scotch Ales inglesi che erano molto richieste dai bevitori belgi. Inizialmente ambrata, la Duvel cambia colore negli anni '70 - di nuovo - per andare incontro al mercato, che vedeva la birre ambrate in forte declino rispetto a quelle dorate, ormai preferite dai consumatori. Non sorprende affatto, negli ultimi anni, la nascita di una "sorella" più luppolata della Duvel, che l'affianca, per andare nuovamente incontro al gusto dei consumatori, che si sta lentamente spostando – come ammette il birraio Hedwig Neven - verso birre più amare e luppolate.
La Duvel Tripel Hop nasce come "one-shot" bel 2007: ai due luppoli che vengono utilizzati per la Duvel normale (Saaz e Styrian Goldings) viene aggiunto l'americano Amarillo. Il risultato piace, ma alla Moortgat non intendono replicarlo; pare che ci siano volute una "campagna" su Facebook e 12.000 firme raccolte dagli appassionati belgi di “De Lambikstoempers" per convincere il birrificio a rimetterla in produzione. La Duvel Tripel Hop torna sugli scaffali nel 2012, ma al posto dell'Amarillo c'è il Citra, come terzo (luppolo) "incomodo". La birra trova una sua collocazione ben precisa; sarà prodotta una volta l'anno con un "terzo" luppolo diverso. Il 2013 è stato l’anno del Sorachi Ace, seguito nel 2014 dall’americano Mosaic. La scelta 2015 è invece caduta sul luppolo Equinox, sviluppato dagli americani della Hop Breeding Company e un tempo noto con il nome sperimentale HBC 366.
Di colore oro pallido velato, la Duvel Tripel Hop 2015 forma una generosa testa di schiuma bianca, cremosa e compatta, dalla buona persistenza. L’aroma è pulito ed ancora fresco e permette di cogliere alcune delle caratteristiche derivante dal dry-hopping di Equinox: abbondano gli agrumi (lime, limone, mapo e cedro), c’è una leggera speziatura di pepe verde che ben si sposa con quella del “nobile” Saaz, qualche sentore erbaceo ed una componente più dolce che ricorda il cedro candito. Nessuna sorpresa al palato: le bollicine sono vivaci come in ogni Duvel, il corpo è medio con una scorrevolezza ed una facilità di bevuta tipicamente belga che lascia sorpresi, se si pensa alla gradazione alcolica dichiarata (9.5%). Dopo l’ingresso di pane e di crackers il gusto vira deciso verso gli agrumi coprendo l’ampio spettro che comprende scorza, sciroppo e candito; il gusto è sempre ben bilanciato, la chiusura ha una buona secchezza ma soprattutto l’alcool è nascosto in modo incredibilmente subdolo. Il finale è discretamente amaro, un po’ erbaceo e un po’ zesty, ed è solo nel retrogusto che si avverte un lieve tepore etilico, unica amichevole avvisaglia alla moderazione necessaria perché quella che hai nel bicchiere non è esattamente una session beer.
Duvel-Moortgat fa grandi numeri che in questo caso non significano assolutamente rinuncia alla qualità: la Tripel Hop è uno dei pochi esempi di Belgian Strong Ale generosamente luppolata che funziona e che mi convince a pieno. Il prezzo, anche italiano, è poi una manna e fa impallidire quello di molte concorrenti, incluse le nostre esose artigianali, e mi spiace un po' dirlo: è arrivata da qualche settimana nei supermercati, ha una shelf-life di un paio di anni ma non fatela aspettare se volete cogliere l’apporto del dry-hopping di Equinox, destinato a svanire molto prima del 2017.
Formato: 33 cl., alc. 9.5%, lotto 11205 202, scad. 01/2017, pagata 2.69 Euro (supermercato, Italia).NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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RispondiEliminaBuongiorno,
RispondiEliminami chiamo Matteo volevo chiederti in quali supermercati trovi le birre che menzioni sul blog... come la duvel tripel hop e le poretti 9 luppoli in lattina visto che a Ravenna non le trovo da nessuna parte. Grazie per la collaborazione adoro il tuo blog.
Ciao Matteo, io ho preso tutto all'Esselunga. Le Poretti le ho poi viste anche da Carrefour, Coop, Conad.
EliminaNello specifico su Ravenna non saprei, su Esselunga a Caselecchio di Reno garantisco che c'è tutto :)
Più duvel della duvel, l'alcol non si sente in bocca, ma in testa si sente eccome. Forse eccessivo l'aroma di agrumi, comunque ottima.
RispondiEliminaMa anche la DUVEL Tripel Hop 2015 l'hai trovata al ESSELUNGA a Casalecchio?
RispondiEliminaPerche' io ho guardato qua, in quella di Modena, e non l'ho trovata...se mi dici che c'e' a Casalecchio stasera ci faccio un salto
Grazie
Si, a Casalecchio c'è.
EliminaUna birra assolutamente spettacolare! L'ho preferita di gran lunga all'edizione 2014 in cui secondo me si sentiva un pochino troppo il sapore dell'alcol. Ho sentito dire che abbia riscosso un buon successo e che sia stato proposto di renderla "fissa" nella produzione Duvel negli anni a seguire. Trova riscontro questa cosa?
RispondiEliminaSaluti!
Ogni anno la Tripel Hop ospita un luppolo diverso tra i tre solitamente usati. Non ho avuto notizie riguardo al fatto che quella con Equinox possa rimanere in produzione fissa.
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