La mia ultima visita ad Amburgo risale al 2009 e per quel che riguarda la birra s’identificò in quel prodotto industriale chiamato Astra, birra un tempo prodotta dalla Bavaria – St. Pauli, poi passata nelle mani della Holsten Brauerei che, a sua volta, fu acquistata nel 2003 dalla Carlsberg assieme a tutti i suoi marchi.
Noto con piacere che, dopo Berlino, anche nella seconda principale città tedesca stanno muovendo i loro primi passi alcuni microbirrifici; nel 2010 è partita la nuova Ratsherrn Bramerei, con il birraio americano Ian Pyle, seguita nel 2012 dalla Kehrwieder Kreativbrauerei e poi da Von Freude e Buddelship.
Parliamo proprio di quest’ultima e del suo fondatore Simon Siemsglüß. Nato ad Amburgo, ha vissuto quattro anni in Canada dove si è laureato in Economia e si è appassionato di birra; seguono un master in Relazioni Internazionali a Londra e, nel 2008, un corso per birraio di sei mesi al VLB di Berlino, con un periodo di praticantato prima alla Paulaner di Nockherberg in Baviera e poi in Cina, dove rimane un anno. Il suo successivo spostamento è di nuovo a Londra, dove lavora per un po’ come birraio allo Zerodegrees Brewpub; era il 2010 e la “craft beer” londinese iniziava la sua rinascita con Camden Town e Kernel, che Simon visita regolarmente. Nel 2011 è di nuovo a studiare birra e distillati alla Heriot-Watt University di Edimburgo; terminato anche questo percorso formativo, nell’autunno del 2012 si trasferisce ad Hong Kong per raggiungere la propria fidanzata con l’intenzione di aprire un brewpub. Le complicazioni pratiche e burocratiche gli consigliano però di ripensare il proprio progetto nella natia Amburgo. Ottenuto dalle banche il mutuo necessario per l’acquisizione e la ristrutturazione dei locali che un tempo ospitavano un’azienda produttrice di prodotti ittici in scatola nel quartiere Eimsbüttel di Amburgo, è lui stesso a progettare e ad installare l’impianto da 10 hl che diventa operativo a partire da maggio 2014. Due cotte a settimana, con i restanti giorni dedicati all’imbottigliamento, alle pratiche amministrative e commerciali; al momento il quarantenne Simon fa ancora tutto da solo ma un ampliamento dell’organico è già in programma. Buddelship produce anche le due birre della beerfirm di Amburgo chiamata Brewcifer.
Una decina le birra prodotte sino ad ora dalla Buddelship, equamente suddivise tra rivisitazione della tradizione tedesca (Pils, Weissbier, Schwarzbier) e stili anglosassoni (IPA/APA) e belgi (Saison). Ben curata la parte grafica, con etichette che ovviamente ricordano quello che è il principale porto della Germania ed il terzo porto europeo.
Gotland 1394 è una Baltic Porter che prende il suo nome dalla omonima seconda isola più grande del mar Baltico. La data dovrebbe essere quella in cui i Vitalienbrüder (compagnia di corsari e poi di pirati) occuparono l’isola svedese diventando una potenza di primaria importanza nel Mar Baltico, saccheggiando la città norvegese di Bergen e conquistando anche Malmö; la Lega Anseatica li sconfisse nel 1398, scacciandoli definitivamente dall’isola di Gotland.
Baltic Porter (quindi lievito a bassa fermentazione) che si colloca nella parte inferiore minore della gradazione alcolica (6.5%) prevista dai parametri dello stile: marrone scuro un po' torbido, compatto cappello di schiuma beige fine e cremosa, molto persistente. L'aroma è molto pulito e raffinato, con cioccolato al latte, pane nero/pumpernickel, orzo tostato; in secondo piano qualche sentore di cenere, frutta secca (nocciola) e gianduia. Le premesse sono ottime, ed il gusto le mantiene, o forse le supera: morbidissima, quasi cremosa al palato, poche bollicine, corpo medio e alto livello di scorrevolezza. Il gusto non lesina intensità, con una ricchezza fatta di caffè ed orzo tostato, cioccolato amaro e quel tocco di caramello sufficiente a non rendere l'amaro troppo opprimente. Semplicissima da descrivere ma ancora più facile da bere, regala intense tostature eleganti, ed una chiusura amara di caffè: a temperatura ambiente c'è anche quella carezza etilica ideale per le bevute autunnali. Gran bella birra, pulitissima e raffinata, capace di abbinare perfettamente l'intensità alla facilità di bevuta: una di quelle bottiglie che ti ripagano dalle varie delusioni derivanti dalla malattia del "beer-hunting", che spesso comporta acquisti alla cieca. Non credo sia mai arrivata in Italia, ma sarebbe davvero il caso che qualcuno ci pensasse: se nell'attesa capitate dalle parti di Amburgo, avete già un indirizzo dove andare a bere.
Formato: 33 cl, alc. 6.5%, scad. 16/07/2015, pagata 2-99 Euro (beershop, Germania).
NOTA: la descrizione della birre è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale dei birrificio.
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