L’appuntamento mensile con la birra industriale, del discount o del supermercato vede protagonista Castello di Udine Spa - Fabbrica Friulana di Birra, nata nel 1997 dalle “ceneri” dello stabilimento di Birra Moretti a San Giorgio di Nogaro (UD), rilevato da un gruppo di imprenditori da Heineken Italia che lo aveva acquisito solamente un anno prima. Lo stabilimento, uno dei più moderni in Italia, era stato costruito nel 1993. Nel 2003 l’azionista di maggioranza di Birra Castello diventa il gruppo BSE (Beverage Service Europe, ora Beverage Network), consorzio nazionale di distributori di bevande con sede a Bergamo.
Nel 2006 viene acquistato un altro storico stabilimento italiano in crisi, quello di Birra Pedavena, fondato nel 1897 dai fratelli Luciani e rilevato nel 1974 da Heineken: la multinazionale olandese aveva annunciato nel settembre 2004 la decisione di chiuderlo ed esattamente un anno dopo viene prodotto l’ultimo goccio di birra. La mobilitazione nazional-popolare che ne segue (sindacati, politici e personaggi dello spettacolo) porta ad un lungo negoziato che si conclude nel gennaio del 2006, quando Birra Castello lo rileva. Mentre il marchio “Birra Castello” rimane confinato sugli scaffali della Grande Distribuzione, quello Pedavena viene anche indirizzato al canale Horeca (ristorazione, catering, hôtellerie): ai due si affianca poi il marchio “premium” di Birra Dolomiti. Con 130 dipendenti ed una produzione di un milione di ettolitri l’anno, il gruppo Castello è oggi il maggior produttore di birra “italiana”, se si escludono i marchi posseduti dalle multinazionali.
Tre le birre attualmente commercializzate da Birra Castello: La Decisa (Lager 4.8%), La Forte (Strong Lager 6.7%) e L’Intensa una sorta di Dunkler Bock (6.7%): tutte le etichette sono state sottoposte ad un recente restyling assieme alle bottiglie, ideate da Giugiaro Design.
Nel bicchiere oggi c’è "L’Intensa", che prima del cambio di etichetta e bottiglia, era semplicemente “Intensa”.
Colore ambrato carico con venature rossastre, perfettamente limpido: la schiuma ocra è cremosa, compatta ed ha una buona persistenza. Al naso c’è una discreta intensità fatta di ciliegia e prugna sciroppata, caramello, frutti rossi e pane nero: domina il dolce, ma i profumi sono un po' troppo artificiosi e ricordano quelli sciroppi zuccherati che accompagnano la frutta in scatola. Non male la sensazione palatale, con una birra dal corpo medio che scorre bene senza scivolare – almeno inizialmente - nell’acquoso: le poche bollicine contribuiscono a renderla morbida. Il gusto è praticamente una fotocopia dell’aroma: l’attacco è deciso e piuttosto dolce e zuccherino ricordando di nuovo lo sciroppo di prugna, ciliegia e mirtillo. Progressivamente l’intensità va poi a calare sempre di più lasciando emergere note di pane nero e, a fine corsa, un timido amaro tra il terroso e l’erbaceo che si porta dietro una leggera ma fastidiosa presenza di cartone bagnato.
Nel complesso la bevuta risulta un po’ stucchevole e penalizzata da quella fastidiosa sensazione di sciroppo dolce che non la rende né rinfrescante nei mesi estivi né riscaldante in quelli invernali; l’intensità (Intensa) c’è almeno all’inizio, peccato che la birra poi termini corta, un po’ annacquata e priva di qualsiasi "warming" etilico.
Ad ogni modo, il mezzo litro si trova indicativamente a 1,75 Euro: personalmente l'ho trovata vicino alla soglia della sufficienza. Siamo ancora lontani dal livello di una Forst Sixtus, tanto per prendere una birra più o meno paragonabile, ma nei supermercati (e non) si trova senz'altro di peggio e spesso ad un costo anche più elevato.
Formato: 50 cl, alc. 6.7%, lotto SL 246410, scad. 01/2016.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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