A maggio del 2013, la beerfirm (ora anche birrificio) di Tulsa, Oklahoma, Prairie Artisan Ales (qui e qui trovate la loro storia) realizza quella che in poco tempo diventa una delle sue birre più apprezzate e ricercate sul mercato: si tratta della Bomb!, una massiccia imperial stout prodotta con chicchi di caffè, fave di cacao, baccelli di vaniglia e peperoncino Ancho.
Il “birrificio” nato solo dieci mesi prima sceglie per la sua birra più costosa da produrre il caffè “Espresso Divino” della Nordaggios Coffee, torrefazione di Tulsa; sono ben quarantacinque i chili di caffè utilizzati per la prima cotta. La birra suscita subito l’entusiasmo e l’isterismo che spesso caratterizza parte della craft beer americana, con beergeeks e beer traders in fila ad acquistarne una cassa il giorno della messa in vendita per poterla bere o scambiare con altre birre ugualmente “ricercate”. “E’ stata una bomba che ci è esplosa addosso – ammette Chase Healey – è famosa in tutti gli Stati Uniti e non riusciamo a soddisfare le richieste” .
I primi lotti di Bomb! vanno letteralmente a ruba, e Prairie non perde l’occasione di realizzarne diverse varianti; tra one shot e barricamenti, le più note sono la Pirate Bomb! (invecchiata in botti ex-rum), la Christmas Bomb (spezie natalizie), la Bible Belt (arricchita con molta avena e poi barricata in botti di brandy), la Apple Brandy Noir (invecchiata in botti di Calvados), la Bomb! - Double Chocolate e chi più ne ha più ne metta.
Ma non è tutto oro quello che luccica; sui forum iniziano a circolare le lamentele di bottiglie di Bomb! ossidate e malconce; il principale imputato è la ceralacca (colore diverso per ogni lotto prodotto) fusa sul collo della bottiglia. I bevitori lamentano di aver trovato qualche tappo arrugginito al di sotto della cera e la birra imbevibile; ma anche qualche versione in botte non è esente da quel problema chiamato brettanomiceti. Prairie ufficialmente non rilascia nessuna comunicazione a riguardo, ma a partire da gennaio 2014 la ceralacca non viene più utilizzata.
Eccola qui, sontuosamente nera nel bicchiere con un dito di schiuma nocciola, cremosa e fine, dalla discreta persistenza. Aroma molto intenso, apprezzabile sin dal momento in cui si stappa la bottiglia: un'opulenza fatta di chicchi di caffè, tanta vaniglia, cioccolato al latte, gianduia, mirtilli e chocolate cake. Impeccabile pulizia ed eleganza, senza nessun'avvisaglia di peperoncino o alcool. In bocca c'è il giusto livello di viscosità che vorresti trovare in una imperial stout dal 13% di ABV, con una buona scorrevolezza che non ne rende necessaria la masticazione: il corpo è pieno e le bollicine sono poche. Questa Bomb! è una sorta di dessert liquido che avvolge l'intero palato con un'incredibile intensità fatta di vaniglia e caffè, cioccolato al latte ed amaro, melassa, cenere, tortino di cioccolato, tostature. L'alcool ovviamente si sente ma non brucia, intensificando la sua presenza a fine corsa, per poi passare il "testimone" del calore al peperoncino. Lunghissimo il retrogusto dolce di vaniglia, gianduia, cioccolato e l'amaro del caffè: svaniti i sapori, rimane il calore del peperoncino che riscalda morbidamente tutto il percorso palato-stomaco. Bomba di nome e di fatto, questa imperial stout di Prairie è pulitissima e ben equilibrata tra dolce ed amaro: splendida compagna di una serata intera, da sorseggiare con tutta calma prima di andare a letto. Il suo posto è lì, tra le migliori imperial stout da me bevute: ogni tanto qualche bottiglia arriva anche in Italia, tenete gli occhi (e il portafoglio) aperto.
Formato: 35.5. cl., alc. 13%, IBU 65, lotto 03315, pagata 11,69 Euro (beershop, Germania).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Formato: 35.5. cl., alc. 13%, IBU 65, lotto 03315, pagata 11,69 Euro (beershop, Germania).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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