sabato 13 giugno 2015

Monkey Beer Goldie

Il contatore di Microbirrifici.org segna 953 (numero che include anche coloro che hanno cessato attività) ed è dunque impossibile non imbattersi nella novità: il debutto di oggi sul blog è della beerfirm Monkey Beer, aperta nel 2013 da Luca Tassinati. Sei anni di homebrewing alle spalle e partecipazioni a diversi concorsi nonché al campionato italiano di MoBi; per la sua beerfirm Luca mantiene il nome (Monkey) che utilizzava per le birre fatte in casa con le pentole. Impossibilitato ad acquistare impianti propri, trasforma l'homebrewing in professione nel modo più rapido e meno impegnativo dal punto di vista economico, ovvero quello di andare a produrre le proprie ricette presso impianti altrui. Lo "aiutano" il BAV - Birrificio Artigianale Veneziano, Birra Perugia e Rattabrew d Rovigo. La "sede" di Monkey Beer è un punto vendita a Migliarino/Fiscaglia, nella "bassa" ferrarese, zona a me cara per le nebbie (che "ormai non ci sono più come una volta"); all'interno dello spaccio, aperto venerdì e sabato, potete acquistare le birre Monkey ed anche di qualche altro produttore.
Attenzione a non confondere Monkey Beer (Ferrara) con un'altra beerfirm di Ravenna chiamata Monkey Beer Company: fossimo negli Stati Uniti, sarebbero già partite le lettere di diffida.
Quattro sino ad le birre realizzate: l'immancabile American IPA (Freezo), una stout con abbondante uso di luppoli americani (Noir), una belgian strong ale (Goldie) e la nuova arrivata Random, una single hop nella quale il protagonista è il mitico luppolo Cascade.
La birra di oggi è la Goldie, personale interpretazione di una strong ale belga speziata con cardamomo, coriandolo e arancia dolce: viene prodotta presso gli impianti del Birrificio Artigianale Veneziano.
La foto non tragga in inganno: il colore è arancio carico, opalescente, con qualche riflesso ramato: il cappello di schiuma biancastra che si forma è di discreta ampiezza, compatto, cremoso ed ha una buona persistenza. L'aroma ha un buon livello d'intensità e di pulizia: arancia, pesca, albicocca sciroppata, pera; in secondo piano canditi e miele, molto leggera la presenza di spezie (coriandolo).  Il gusto muove i suoi passi sullo stesso percorso, con il dolce dei canditi e della frutta sciroppata, del miele e del biscotto: la pera si fa invece sentire un po' troppo. La birra parte bene, con una bella intensità che però si perde un po' per strada nel corso della bevuta; il corpo è medio, le bollicine potrebbero essere un po' più presenti, mentre l'alcool è molto ben nascosto, dispensando un leggero tepore solo quando necessario. Chiude un po' timida, con una punta di amaro erbaceo e  di curaçao, scivolando un po' nell'acquoso. Buono il livello di pulizia, solo discreta l'espressività del lievito belga, ma è il mouthfeel che delude, con la birra che appare leggermente slegata: gusto da una parte, acqua dall'altra, lieve astringenza.
La beerfirm è ancora giovane e lavorare su impianti altrui dovendo "tarare" le ricette elaborate tra le mura domestiche non è semplicissimo: Goldie è una discreta Belgian Strong Ale, ma le basi su cui lavorare per i necessari miglioramenti ci sono.
Formato: 33 cl., alc. 7.1%, lotto 292, scad. 12/2015.

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

Nessun commento:

Posta un commento