Il 2015 birrario del blog si conclude con uno dei birrifici che lo hanno attraversato da protagonista, sia quantitativamente che qualitativamente: Amager Bryghus, Danimarca. Ben sette le birre ospitate sul blog prima di oggi di un birrificio che sforna molte novità e - soprattutto - è molto impegnato in collaborazioni con altri birrifici. Amager viene importato in Italia con regolarità e, cosa fondamentale, le bottiglie arrivano piuttosto fresche, spesso con solo qualche settimana di vita alle spalle: caratteristica fondamentale quando si tratta di birre generosamente luppolate, uno degli stili maggiormente proposti da Morten Valentin Lundsbak e Jacob Storm.
E di una IPA e di una collaborazione parliamo anche questa volta; non è esattamente una novità, ma una birra nata nel 2014 e presentata durante la manifestazione American Day che si tiene da Amager ogni anno, il quattro di luglio. I partner sono gli americani di Surly Brewing Company (Minneapolis, Minnesota) e la IPA viene chiamata Todd The Axe Man in onore di Todd Haug, barbuto mastro birraio di Surly e chitarrista (ecco "l'ascia") dei gruppi metal Vulgaari e Powermad. Per questi ultimi, anche un cameo musicale nel film di David Lynch "Wild at Heart" .
La ricetta, realizzata in Danimarca da Amager e negli Stati Uniti da Surly, prevede malto Golden Promise e una luppolatura di Hercules, Citra e Mosaic. Il suo colore è tra il dorato e l'arancio, velato, sormontato da un compatto e cremoso cappello di schiuma bianca, fine e dall'ottima persistenza. Il naso, pulitissimo, regala una fresca macedonia di frutta che ospita pompelmo ed ananas, melone reato, mango, mandarino e arancio, il tutto avvolto da sentori floreali. Fragrante, elegante e "goloso", in poche parole è quello che vorresti sempre trovare in una IPA.
Il gusto altro non è che la trasposizione di quell'azzeccato mix dei profumi, ma tanto basta per una bevuta davvero di alto livello. Il malti in sottofondo (miele, qualche accenno di biscotto) è il discreto ma indispensabile supporto ad un gusto succoso, ricco di frutta senza mai sconfinare nel "succo di frutta": pompelmo, mango, ananas e arancia, freschi ed eleganti. L'amaro (100 IBU dichiarate) non manca ma la bevuta rimane sempre ben bilanciata, sino alla chiusura nella quale sono soprattutto resina con un po' di scorza d'agrumi a dominare in lungo e in largo. Bene anche il mouthfeel: corpo medio, giusto livello di bollicine, scorrevolezza che viaggia a braccetto con la morbidezza: l'alcool si fa sentire secondo quanto dichiarato (6.5%) e in questo senso forse la bevibilità potrebbe essere un po' maggiore, ma è davvero un cercare il pelo nell'uovo. IPA di alto livello: bella ricetta perfettamente eseguita, profumatissima, esaltata da una freschezza ancora accettabile. Un'altra ottima sorpresa da un birrificio, Amager, che è ormai una certezza.
Formato: 50 cl., alc. 6.5%, IBU 100, lotto 1172, scad. 10/2016.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.