Il marchio Corsendonk fa riferimento al Priorato di Corsendonk, attivo dal 1398 al 1784 nell'omonima località in prossimità di Turnhout; la fondazione fu voluta da Maria van Gelder, giovane figlia del Duca di Brabante Jan III, mentre la soppressione - come quella di molti altri conventi - avvenne per opera della riforma di Giuseppe II d'Asburgo. Ci sono notizie documentate di produzione di birra all'interno dell'abbazia sin dal 1453.
Gli edifici restarono abbandonati ed in rovina sino al 1968, quando furono acquistati da privati che li ristrutturano trasformandoli in quella che rimane la loro funzione attuale: un hotel, un centro congressi ed un ristorante.
Nel 1982 i proprietari del complesso Corsendonk contattarono la famiglia De Keersmaekers per la creazione di una serie di birre a marchio Corsendonk; i Keersmaekers, ora grandi distributori di bevande, avevano in realtà iniziato come birrai nel 1906 fondando la Brouwerij Cors, poi dismessa nel 1953. Per la produzione della gamma Corsendonk, Jef Keersmaekers elabora alcune ricette che vengono inizialmente realizzate sugli impianti della Van Steenberge, per poi spostarsi progressivamente e definitivamente alla Du Bocq: le birre commercializzate oggi sono circa una ventina e nel 1998 la gamma Corsendonk s'arricchisce con una Christmas Ale.
Il suo vestito è la tonaca del frate, con intensi riflessi rossastri; molto compatto e generoso è il cappello di schiuma beige che si forma, cremosa e molto persistente.
L'aroma ha una buona intensità che evidenzia un bouquet olfattivo pulito, composto da profumi di frutta secca, caramello, pera e banana, una delicatissima speziatura e una leggera asprezza di frutti rossi che si dissipa assieme alla schiuma. Non è molto diverso lo scenario che si apre al palato: la bevuta è dolce di caramello, prugna e uvetta, zucchero candito, liquirizia, qualche nota di cola e un finale leggermente amaro di pane tostato ed una suggestione di cioccolato. L'intensità non è però molta e anche l'alcool (8.1%) non fornisce nessun confortevole rifugio dal freddo dell'inverno: ne guadagna la facilità di bevuta, ne subisce la persistenza del gusto. Lievemente astringente in chiusura, finisce corta con una lieve speziatura e, finalmente, un timido alcool warming. Strong Ale (natalizia) belga poco impegnativa ma anche - per quel che riguarda la mia esperienza - un po' avara nell'elargire soddisfazioni.
Formato: 25 cl., alc. 8.1%. lotto F 07:31, scad. 06/11/2016, 1.80 Euro (beershop, Germania).NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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