Secondo appuntamento con la Brasserie Les 3 Fourquets, già incontrata il mese scorso e fondata nel 2007 a Gouvy (provincia del Lussemburgo belga) da Chris Bauweraerts e il cognato Pierre Goubron dopo aver ceduto la Brasserie d'Achouffe alla Duvel-Moortgat.
Tra le birre prodotte da Les 3 Fourquets, la gamma Lupulus è senza dubbio quella di maggiore successo: il nome si riferisce all'animale un tempo piuttosto diffuso nelle foreste delle Ardenne ma anche al nome scientifico latino del luppolo, ovvero Humulus Lupulus.
Accanto alla Tripel chiamata semplicemente Lupulus ed alla Brune, la proposta dedicata ai mesi più freddi dell'anno è la Lupulus Hibernatus, accompagnata da una spiritosa etichetta nella quale, sotto una cornice di piante di luppolo agghindate da luci natalizie vi si trova stramazzato a terra un lupo con la pancia gonfia ed un calice di birra ormai vuoto.
Si veste di un colore che si colloca tra l'ebano e la tonaca del frate, con intensi riflessi rosso rubino; la testa di schiuma che si forma è abbastanza compatta e cremosa, color beige chiaro, ed ha una discreta persistenza. Il naso è dolce e caldo, con prugna ed uvetta, ciliegia, frutti di bosco, caramello e biscotto alla cannella (speculoos), frutta secca, una suggestione di amaretto. Al palato - rispettando la tradizione belga - non risulta affatto ingombrante nonostante la gradazione alcolica (9%): corpo medio, bollicine abbastanza vivaci e una consistenza tra l'acquoso e l'oleoso che l'aiuta a scorrere senza intoppi.
Volendo si potrebbe persino aumentare la frequenza di bevuta, ma è una birra che predilige essere sorseggiata senza fretta per assaporare il dolce di caramello, prugna e fichi secchi, zucchero candito, speculoos e liquirizia. L'acidità dei malti tostati utilizzati la bilancia assieme alla leggera nota americane finale, prevalentemente terrosa con qualche lievissima tostatura: bene intensità e pulizia, non c'è invero una gran complessità ma quello che c'è risulta molto ben fatto e godibile con una speziatura dichiarata (cannella) molto leggera. L'alcool rimane delicatamente in sottofondo, irrobustendo la birra e facendosi sentire - senza mai gridare - solamente nel retrogusto caldo ed avvolgente, ricco di liquirizia e frutta sotto spirito. Un bel Winter Warmer, appagante e intenso quanto basta: anche in solitudine la bottiglia da settantacinque centilitri si consuma senza nessuna difficoltà magari abbinandola ad uno dei tanti dolci natalizi.
Formato: 75 cl., alc. 9%, lotto D10, scad. 12/2016, 4.60 Euro (foodstore, Belgio).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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