Eccoci arrivati all'ultimo appuntamento del 2015 con HOMEBREWED!, la rubrica che ospita le vostre produzioni casalinghe; oggi è il turno di Giacomo Savatteri da Caltagirone (CT) ed il suo birrificio casalingo chiamato, in onore del proprio cagnolino, Cavalier King Brewery.
In una zona della Sicilia dove purtroppo non ci sono molte opportunità di reperire birre di qualità, una possibile "salvezza" dalle birre industriali è stata per Giacomo iniziare a farsela da solo; la sua passione è nata cinque anni fa, dapprima con i soliti kit rapidamente rimpiazzati da produzioni All Grain.
Negli ultimi anni anche la Sicilia, con un po' di ritardo rispetto ad altre regioni settentrionali, ha visto nascere molti nuovi microbirrifici e beerfirm che stanno portando una ventata di novità: speriamo che sia davvero l'inizio di una rivoluzione "artigianale" e che sempre più persone abbiano accesso alla birra di qualità. E, perché no, a sempre più persone venga voglia di provare l'avventura dell'homebrewing.
Ringrazio quindi Giacomo per avermi inviato un paio di bottiglie della sua Sweet Black Lady, una sweet stout all'avena. La ricetta prevede malti Pale, Crystal, Carafa, Black Roast, avena, luppolo Northdown (solo amaro) e decotto di carrube.
L'aspetto è davvero splendido ed invitante: ebano scuro ed una cremosissima schiuma beige, molto fine e compatta, molto persistente. Al naso emergono con una discreta intensità l'orzo tostato, sentori di caffè e frutta secca, mirtillo, forse carrube o cioccolato al latte.
L'aroma è semplice ma abbastanza pulito, senza off-flavours: migliorabile è invece la finezza e l'eleganza dei singoli elementi. Bene invece la sensazione palatale: il corpo è tra il medio ed il leggero, con una discreta cremosità conferita dall'avena. La carbonatazione, sebbene molto sottile, è inizialmente un po' troppo elevata: meglio lasciarla stemperare un po' nel bicchiere. Il gusto presenta una buona intensità ma una minore pulizia rispetto all'aroma: orzo tostato, caffè e liquirizia con il dolce del caramello bruciato a bilanciare formano una bevuta complessivamente gradevole, bilanciata e priva di difetti. Il finale è abbastanza corto, con l'acidità dei malti scuri, una lieve carezza etilica e un leggero amaro, tostato e terroso.
Una stout facile da bere che non sacrifica affatto l'intensità, sorretta da una sensazione palatale morbida e piacevole. Bene le fondamenta, ora quello su cui secondo me c'è da lavorare è la finezza e l'eleganza: al di là di una "generale" sensazione positiva di quello che c'è nel bicchiere, il passaggio ad un livello "superiore" implica che sia possibile sentire più distintamente i vari elementi che compongono il gusto. Facile per me da dire, meno da mettere in pratica per chi la birra la deve poi fare. Questa la valutazione su scala BJCP: 31/50 (Aroma 7/12, Aspetto 3/3, Gusto 11/20, Mouthfeel 4/5, impressione generale 6/10). Ringrazio ancora Giacomo per avermi spedito e fatto assaggiare la sua birra, e vi do appuntamento alla prossima "puntata" di Homebrewed! E ricordate che la rubrica è aperta a tutti i volenterosi homebrewers!
Formato: 50 cl., alc. 5.2%, imbott. 31/10/2015.
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