SuperanAle del Birrificio Bi-Du, una birra che nel 2010, anno di debutto, fece discutere per nome ed etichette scelti da Beppe Vento. Si tratta di una versione “potenziata” dell’ArtigianAle, la birra più famosa del birrificio di Olgiate Comasco nonché un importante pezzo di storia del movimento “artigianale” italiano. Sull’argomento vi rimando a questa accesa discussione su Cronache di Birra di qualche anno fa, nella quale si dibatteva quale fosse stata la prima birra italiana prodotta con luppoli americani (il Cascade nella fattispecie) capace di influenzare quelle venute negli anni successivi (Birra del Borgo, Orso Verde, Lambrate e Birrificio del Ducato, per fare qualche nome). A Roma sostengono che si tratti della Pioneer Pale Ale del brewpub romano Starbess a quel tempo guidato da Mike Murphy, oggi timoniere di Lervig in Norvegia; in Lombardia si punta invece sull’ArtigianAle (Perle, Styrian Goldings e Cascade, se non erro) di Bi-Du, nata nel 2002 .
Ma torniamo alla SuperAnale, il cui nome ad effetto (abbreviazione di SuperArtigianAle) è stato scelto da Beppe Vento come provocazione verso il mercato: “è per far capire che buttando in una cotta (di artigianAle) un sacco di luppolo americano in più un po’ per il culo i clienti li pigli…” dichiarerà nel 2010.
Affermazione che ancora oggi, con il proliferare di collaboration, one-shot, special edition e birrifici che ogni anno buttano fuori dieci varianti della stessa birra base è ancora assolutamente attuale ed appropriata.
La birra.
Nel bicchiere è ambrata ed opaca, con un cremoso e compatto cappello di schiuma ocra dall’ottima persistenza. L’aroma sviluppa un bel percorso pulito e di buona intensità che tuttavia potrebbe essere un po’ più elegante: note floreali, di pompelmo e di melone retato si mescolano a quelle del tè e del caramello. La facilità di bevuta che contraddistingue tutte le birre del Bi-Du non manca neppure in questa interpretazione di American Pale Ale: corpo medio, ottima scorrevolezza e una sensazione palatale morbida, gradevole. Il gusto ruota su una base maltata (caramello, biscotto) che rimane discreta per permettere ai luppoli di esprimersi senza troppe interferenze: c’è qualche accenno tropicale, ma c’è soprattutto il pompelmo a condurre lentamente la bevuta nel territorio dell’amaro, con una chiusura nella quale convivono note resinose e terrose. L’intensità e la pulizia non le mancano, mentre l’alcool si nasconde molto bene portando un lieve tepore solo a fine corsa: se proprio le si vuole muovere un appunto mi sembra che eleganza e finezza potrebbero essere migliori. Al di là del nome “spavaldo”, la SuperAnale di Bi-Du porta invero nel bicchiere molta sostanza restando volutamente ben lontana dalle mode e da quelle ruffianerie che troppo spesso affliggono le pinte: bevuta sincera, soddisfazione assicurata.
Formato: 37,5 cl., alc. 6.2%, lotto 16002, scad. 31/08/2017, prezzo indicativo 4,80/6.00 Euro.NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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