Dopo l’inverno (Fantôme Hiver) e la primavera (Fantôme Printemps), eccoci arrivati all’estate secondo Dany Prignon, ovvero Brasserie Fantôme. Queste quattro “Saison d'Erezée”, in onore dell’omonimo paese nei pressi di Soy, dove ha sede il birrificio, vengono realizzate di volta in volta secondo la fantasia di Dany che aggiunge spezie/ingredienti diversi o, dicono i bene informati, semplicemente con quello che trova nei campi vicino a casa.
Su un impianto da 20 ettolitri, assemblato con pezzi di seconda mano provenienti da altri birrifici belgi (La Chouffe e Du Bocq, ad esempio) Dany si propone di fare una cotta a settimana, intervallando la produzione della birra con il restauro di auto d'epoca, quella che dice essere la sua vera passione. Nemo propheta in patria, come molti "artisti" controversi il signor Fantôme manda lontano dal Belgio il 90% di quello che produce: i beergeeks americani lo adorano, ma non mancano seguaci in Scandinavia o in Brasile. Non ama bere birra: l'assaggia, ma preferisce di gran lunga i drink analcolici.
La birra.
Ne viene quasi da sé che le quattro Saison stagionali pensate da Prignon non hanno necessariamente una stretta correlazione con il periodo dell’anno a cui sono dedicate, per quel che riguarda gli ingredienti utilizzati. E così l’estate di Fantôme è di un colore che richiama in tutto e per tutto l’autunno: ambrato, con intensi riflessi rossastri; si forma una cremosa schiuma ocra che tuttavia svanisce abbastanza rapidamente senza lasciare nessun pizzo nel bicchiere.
L’aroma è piuttosto intenso, con profumi floreali che s’intrecciano con quelli aspri di frutti rossi (ribes, amarena, mela); più in sottofondo la componente rustica (legno, terriccio umido) e una leggerissima nota acetica. Assolutamente favorevole alla stagione estiva è il fatto che gli 8 gradi di questa bottiglia siano assolutamente inavvertibili: le mancano solo un po' di bollicine, in quanto la bassa carbonazione le toglie un pochino di vitalità. L'imbocco leggermente biscottato e caramellato è subito incalzato dall'asprezza di frutti rossi, prugna e amarene che lentamente cresce d'intensità e prende il controllo della bevuta, rendendola molto secca e e rinfrescante. Spezie ed amaro non pervenuti, c'è qualche lieve accenno acetico che tuttavia non disturba affatto persino chi, come me, non lo ama. Non è dorata, non è solare ma svolge ugualmente il suo compito di portare refrigerio nella stagione più calda dell'anno per la quale è (forse) stata pensata. Non è neppure la Fantôme più riuscita che mi sia capitato d'assaggiare, e nemmeno quella più emozionante: una sorta di prezzo che stiamo forse pagando in cambio di quella costanza produttiva che, da sempre cruccio del birrificio belga, sembra ormai essere stata raggiunta.
Formato: 75 cl., alc. 8%. lotto BJU14, scad. 12/2017, prezzo indicativo 10.00 Euro (beershop).
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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