Estinnes, comuna belga di 7500 abitanti circa nella provincia vallona dell’Hainaut, a 15 chilometri da Mons. Non ci sono alberghi e ostelli ma potete tuttavia visitare il Museo della Vita Rurale che vi permette di fare un salto a ritroso in un tempo che ormai non esiste più: ritmi scanditi dai rumori delle pale dei mulini ad acqua, dal lavoro nei campi, da nicchie scavate nei muri sui quali sono spesso dipinte immagini della Vergine. Un sentiero lastricato vi conduce nel cortile del Grand Moulin costruito nel 1814 dalla famiglia Wanderpepen e oggi ancora di proprietà di René: accanto al mulino i resti di quel birrificio che a partire dal 1988 produceva la Vieille Des Estinnes, una birra rimasta nella memoria degli abitanti del luogo anche ad anni di distanza dalla sua scomparsa, presumibilmente dopo la seconda guerra mondiale.
A Estinnes-au-Mont si tiene a settembre di ogni anno la Fête Médiévale e tra i partecipanti si discuteva di quanto sarebbe stato bello accompagnare i festeggiamenti con quella che era un tempo la birra del paese; gli abitanti volevano che la sua rinascita fosse affidata ad un produttore locale, e lo sguardo si rivolse cinquanta chilometri a nord in direzione Tourpes, dove ha sede la Brasserie Dupont. Non fu affatto semplice convincere Dupont a produrre la Vieille Des Estinnes; i primi approcci terminarono con delle porte chiuse in faccia, ma grazie alla perseveranza e ai fondi raccolti da Danny Merlevede e Jeanne-Marie Nolf ecco che alla Festa Medievale del 2008 fu finalmente possibile presentare la Vieille Des Estinnes. Le prime versioni recano un’etichetta raffigurante il Grand Moulin e la (ingannevole) scritta Brasserie Wanderpepen: inutile per gli appassionati cercare di reperire informazioni su questo birrificio che in realtà non esiste più.
A partire dal 2011, se non erro, la Vieille Des Estinnes cambia nome e diventa L’Aubéole d’Estinnes: la nuova etichetta verde realizzata da Maud Desnos include lo stemma della famiglia Merlevede (risalente al 1560) e due elementi che rappresentano di fatto un passaggio temporale, dalla ruota del mulino ad acqua alle pale del parco eolico di Estinnes. Purtroppo Danny Merlevede è deceduto nel 2013, ma la moglie Jeanne-Marie Nolf continua a portare avanti l’ “Aubéole”, neologismo che racchiude in sé la fusione tra la ruota ad acqua (Aubé) e il dio del vento Eolo.
La birra.
Nonostante l’etichetta la presenti come bière ambrée, L’Aubéole d’Estinnes si presenta nel bicchiere velata e di colore dorato, sormontato da un cappello di bianca schiuma un po' scomposta che ha comunque una buona persistenza. Al naso si riconosce subito l'apporto del lievito Dupont, con quel suo carattere rustico che accompagna la delicatissima speziatura (pepe, coriandolo), le note erbacee, di polpa d'arancia e di banana. Fresco, gradevolmente acidulo e pulito, preludio ad un mouthfeel perfetto, con una sostenuta carbonazione a rendere la bevuta scorrevole e vivace. I malti sono lievi, con un delicato tappeto di pane e miele ad introdurre un gusto che ha buona corrispondenza con l'aroma: arancia, accenni di frutta gialla e una delicata nota pepata che introduce il finale che brilla di un'amaro rustico, terroso, erbaceo. E' qui che l'alcool (7.5%) mette per la prima volta la testa fuori dal guscio. Volendola incasellare nella categoria delle Saison, si mostra un po' meno attenuata della Dupont e mette in evidenza un amaro un po' più pronunciato: ne mantiene quasi la stessa incredibile bevibilità e gli stessi elevati standard di pulizia ed equilibrio. E' questa la sincerità - scevra di artifici o ruffianerie - che vorresti sempre trovarti nel bicchiere quando ordini una saison: non aggiunge probabilmente nulla a quanto già conosciamo di Dupont, ma più che un problema in questo caso si tratta di un'opportunità.
Formato: 75 cl., alc. 7.5%, lotto 15384A, scad. 01/12/2018, prezzo indicativo 4.50-6.00 Euro (Belgio)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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