Un po’ di tempo fa vi avevo parlato della Saison De L'Ouvrier, ottima saison prodotta con i lieviti selvaggi isolati dalla BeerBera, una sour ale prodotta con il 20% di mosto di uva Barbera e che fermenta spontaneamente con i microrganismi presenti sulla buccia dell’uva stessa. La ricetta prevede anche una percentuale di frumento non maltato ed un dry-hopping di East Kent Goldings; la maturazione avviene poi in botte di legno. La birra è stata poi utilizzata da Valter Loverier come base per la realizzazione di quattro varianti, utilizzando un fiore (Saison de L'Ouvrier Violetta), un frutto (Saison de L'Ouvrier Griotta) e due piante (Saison de L'Ouvrier Cardosa e Saison de L'Ouvrier Serpilla).
Prima di assaggiare proprio quest’ultima versione mi soffermiamo per qualche istante sul suo nome: Saison de l'Ouvrier, ovvero “del lavoratore”, in francese, ovvero di quei contadini (valloni) per i quali queste birre (saison) rappresentavano un’imprescindibile forma di sostentamento durante il duro lavoro estivo nei campi. Ma “Louvrier” pare anche essere il cognome originale della famiglia di Valter, proveniente dalla regione del Calvados e poi mutato in Loverier una volta giunti in Piemonte.
Come detto, la Saison de L'Ouvrier Cardosa viene prodotta con il 2% di cardo bianco avorio di Adenzano, zona che grazie alle caratteristiche dei terreni (sciolti e leggermente alcalini) risulta ideale per la coltivazione di questa pianta la cui lunghezza va dai 50 ai 120 centimetri e la cui raccolta viene ancora fatta interamente a mano dalla metà di agosto fin verso le prime gelate.
La birra.
Uno sguardo alla bella etichetta prima di versare la birra in un bicchere che si tinge di un color dorato tendente all’arancio, velato e sormontato da una bianchissima testa di schiuma, in verità un po’ scomposta, che mantiene comunque una lunga persistenza. Naso pulitissimo e contraddistinto dall’eleganza tipica delle birre di Valter Loverier: le note lattiche sono affiancate da una delicatissima speziatura, da profumi floreali e suggestioni fruttate che richiamano l’ananas e gli agrumi. In sottofondo note legnose e “funky”, rustiche, di cantina. Sensazione palatale perfetta: birra scorrevolissima, vivacemente carbonata che rinfresca sin dal primo sorso grazie alla sua acidità lattica, all’asprezza del limone, della mela verde e dell’uva spina. A sostenere l’acidità un delicato tappeto dolce di frutta gialla e di reminiscenze tropicali, con una chiusura nella quale s’avverte, delicata ed elegante, la nota vegetale amaricante del cardo accompagnata da quelle lattiche e zesty. La sua struttura è (ovviamente) piuttosto simile a quella della Saison de L'Ouvrier “base”, e come la sorella riesce raggiungere elevati livelli di pulizia e raffinatezza senza tuttavia perdere di vista le sue radici rustiche; birra secchissima, perfetta per i mesi più caldi dell’anno.
L’unica nota dolente riguarda il costo: non è una birra economica da bere tutti i giorni, anche se il suo prezzo è allineato a birre simili che vengono prodotte anche in altre parti del mondo.
Formato: 37.5 cl.,alc. 5.8%, lotto PCAR01-0415, scad. 12/2019, prezzo indicativo (beershop) 8.50/9.50 Euro.NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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