A Williamston, comune di 3000 abitanti del Michigan, 120 chilometri ad ovest di Detroit, apre le porte nel giugno del 2015 il brewpub e ristorante Old Nation. A fondarlo Travis Fritts, Rick Ghersi e Nate Rykse, compagni di lavoro fuoriusciti dalla Detroit Beer Co. Fritts si è formato come birraio all’università di Berlino e ha accumulato quindici anni d’esperienza in diversi birrifici, grandi e piccoli, in Europa e negli Stati Uniti; Nate Rykse ha invece studiato tecnologia della fermentazioni all’Università della California prima di diventare anche lui birraio.
Il brewpub trova posto in un edificio che un tempo ospitava una stazione di Polizia.
Due birrai molto “tecnici” che nelle loro intenzioni vogliono cercare di combinare la tradizione belga, inglese e tedesca: “eravamo stanchi di fare IPA – racconta Fritts – finalmente avevamo il nostro birrificio e non eravamo più costretti a produrle”. Le cose però non vanno come previsto e le vendite delle birre in stile tedesco e belga che vengono prodotte non decollano: "avevamo ottenuto diverse medaglie al Great American Beer Festival e alla World Beer Cup, ma nessuno sembrava notarci. Non usavamo abbastanza marketing e social media, che oggi sono forse più importanti del prodotto stesso”.
Con un investimento da 5 milioni di dollari alle spalle e un mutuo da pagare, alla Old Nation iniziano a guardarsi intorno preoccupati: sui social media non si parla altro che delle New England IPA. Fritts inizia anche a sbirciare (lurkare!) il gruppo Facebook dei Detroit Area Craft Beer Enthusiasts:
“ogni birraio sa che non deve farsi coinvolgere da quei gruppi, ti renderanno la vita impossibile. La maggior parte di chi scrive si crede esperti ma in verità non sanno niente”.
Fritts non riesce però a trattenersi quando si celebrano le NEIPA e inizia a sottolineare alcuni difetti tecnici di quel tipo di birre, cercando di smontare l’hype. La discussione si fa sempre più calda e Fritts
invita provocatoriamente alcuni membri del gruppo al suo birrificio per effettuare una piccola cotta di una New England IPA su un impiantino pilota per dimostrare le proprie convinzioni.
Alla Old Nation fanno tesoro del feedback ricevuto dai membri del gruppo che bevono la birra e poche settimane dopo mettono in produzione su grande scala quella che sarà destinata a cambiare la loro storia: la NEIPA chiamata M-43. “Quella birra fu un botto! Iniziammo a febbraio 2017 a venderne 93 ettolitri a settimana, oggi siamo arrivati a 234 e non siamo in grado di tener dietro alle richieste. Produrla non è facile: alcuni birrai usano farina per rendere la birra torbida, ma è un trucco che non c’interessa. La torbidità è dovuta alla complessa interazione di lipidi (avena), proteine (frumento) e olii del luppolo; il carattere fruttato viene dall’interazione tra lievito e luppoli. Dopo averlo capito, anche noi che siamo dei birrai molto tecnici ci stiamo divertendo a produrla!”.
I social network fanno il resto: le foto e i commenti entusiasti della M-43 fanno il giro di Instragram e Facebook, Ratebeer, Beer Advocate e Untapped, i beergeeks la cercano e la vogliono, la scambiano. Nel 2016 Old Nation ha venduto circa 1408 ettolitri di birra; grazie alla M-43,
ha chiuso il 2017 a 24.000 ettolitri. E nonostante sul proprio sito Old Nation scriva
“noi non prendiamo le scorciatoie, non seguiamo la moda”, è proprio abbracciando “la moda” che il birrificio è riuscito a sopravvivere. Alla M-43 hanno ovviamente fatto seguito altre NEIPA, racchiuse nella serie “New Orthodox” . Vediamone un paio.
Le birre.
La scorsa estate ero in vacanza nel Michigan e ho ovviamente cercato anch’io senza successo la M-43 di Old Nation: al beershop mi risposero (sor)ridendo: le lattine che arrivavano andavano esaurite in poche ore. Se quella notizia non era per me una sorpresa, lo è invece stato vederla comparire su qualche negozio on-line europeo! M-43 prende nome (e grafica) dalla omonima autostrada del Michigan, costruita nel 1919: 220 chilometri che collegano la costa del lago alla città di Lansing.
La birra è è una New England IPA prodotta con malto Pils, avena e frumento, luppoli Calypso, Amarillo e Citra in bollitura, Citra, Amarillo e Simcoe in dry-hopping. All'aspetto ricordo un torbido succo di frutta alla pesca mentre la schiuma, dall'ottima persistenza, è cremosa ed abbastanza compatta. Il naso mostra un'eleganza davvero notevole per uno stile che non la predilige, e a due mesi dalla messa in lattina è intenso e ancora piuttosto fresco: ananas, pompelmo e arancia, mango, passion fruit. Ad impressionare è sopratutto il mouthfeel: birra davvero morbida, cremosa, quasi vellutata, senza essere ingombrante. Il gusto è un intenso e morbido succo di frutta nel quale guidano le danze mango e ananas, con un sottofondo di agrumi. C'è una bella secchezza a ripulire il palato e un amaro resinoso di buona intensità ma breve durata a chiudere un percorso molto bello e convincente. L'alcool è praticamene inesistente per tutta la bevuta, dando segni di presenza solamente a fine corsa: livello davvero molto alto quello della M-43 di Old Nation. Un succo di frutta caratterizzato da grande intensità ed una discreta eleganza: se vi piace il genere, non fatevela scappare.
Arriva qualche mese dopo la M-43 (maggio 2017) la seconda nella Orthodox Series di Old Nation, chiamata Boss Tweed: l'asticella viene alzata al 9.3% per realizzare una Double NEIPA che prevede malti Pils e Vienna, frumento e avena, luppoli Magnum, Simcoe, Citra e Mosaic in bollitura, Simcoe, Citra, Mosaic ed Azacca in dry-hopping.
Anche lei assomiglia ad un succo di frutta, molto torbido e poco luminoso, non esattamente bello da vedere: meglio rivolgere lo sguardo alla schiuma, che per lo stile mostra buona compattezza e persistenza. L'aroma è una gustosa macedonia nella quale la dolcezza della frutta molto matura (mango, ananas e arancia) viene bilanciata dall'asprezza di passion fruit e maracuja. L'alcool potrebbe far pensare ad una birra potente ma la sensazione palatale smentisce subito la teoria: è una Double NEIPA simile ad una carezza, ad una coccola, morbida e cremosissima. La bevuta replica l'aroma con perfetta corrispondenza: il dolce di mango e ananas è bilanciato dall'asprezza del frutto della passione, il finale è molto secco con un lieve pizzicore amaro vegetale che non dà tuttavia fastidio. E' solamente qui che s'avverte un po' di alcool.
Bevibilità davvero mostruosa per questa Double NEIPA che è nei fatti un intenso succo di frutta: bene la pulizia, lo stile non permette vette assolute di eleganza ma lei si difende piuttosto bene, Anche qui si viaggia in prima classe e se amate le hazy IPA la dovete senz'altro mettere in wishlist.
Nel dettaglio:
Old Nation, formato 47.3 cl., alc. 6,8%, IBU 65, lotto 13/02/2018
Boss Tweed, formato 47.3 cl., alc. 9,3%, IBU 68, lotto 12/02/2018
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.