Nuovo progetto per l’instancabile birraio Nicola Grande, in arte Nix: dopo le esperienze al birrificio al Birrificio Settimo (ex Siebter Himmel) e al Birrificio Etnia, questa volta scende in campo in prima persona con la beer firm Nix Beer, utilizzando il proprio soprannome e il proprio volto stilizzato sulle etichette.
Birraio, seppur su impianti altrui, ma anche publican: la birra prodotta viene (anche) somministrata direttamente nel piccolo ma accogliente locale Nix Beer in via Volturno 14 a Pavia. Le bevute sono accompagnate da una cucina semplice e informale che comprende toast, puccie e pizzette, tagliari d’affettati e altri prodotti tipici pugliesi, regione d’origine di Grande. Non manca neppure l’accompagnamento musicale dal vivo e alle spine vengono anche ospitate birre prodotte anche da altri birrifici “amici”.
Nix Beer debutta a maggio del 2017 con cinque etichette tutte ispirate alla tradizione belga, quella con cui il birraio Nix ha già dimostrato di sapersi ben destreggiare nelle esperienze precedenti. Xelles (una “hoppy blond ale” leggere e moderna), Dangar (Belgian Pale Ale con luppoli australiani), Malle (tripel), Witwit (una “imperial” witbier) e Hellerbos (quadrupel). A marzo è arrivata poi la Streek (una Spéciale Belge) e per maggio sono già state annunciate Volturno (Pils) e Blazzatopp (American IPA). Le birre sono prodotte presso il birrificio The Wall (informazione che non è però indicata in etichetta, peccato!) e sono da considerarsi “senza glutine” in quanto ne contengono una quantità inferiore a 20 ppm, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
La birra.
Non mi era ancora capitato d’incontrare le nuove produzioni di Nix e quindi ringrazio il beershop on-line Ubeer che mi ha inviato qualche bottiglia d’assaggiare.
Iniziamo dalla Xelles, come detto una Hoppy Blond ale di stampo belga che si presenta nel bicchiere di un colore tra il dorato e l’arancio, piuttosto pallido; la schiuma bianca è compatta, pannosa e rivela un’ottima persistenza. I profumi non sono molto intensi ma il bouquet è molto pulito e interessante: crackers e cereali, fiori bianchi, una delicata speziatura, agrumi e un accenno di frutta a pasta gialla; in sottofondo s’intravede anche un bel carattere quasi ruspante/rustico che richiama il fieno, la paglia. Vivaci bollicine e un corpo medio-leggero rendono la bevuta scattante e veloce, mentre il gusto ripercorre con buona precisione il percorso aromatico aumentandone l’intensità. Pane e crackers, pesca e qualche accenno di ananas sono il cappello introduttivo ad una birra che mette soprattutto in evidenza gli agrumi: a voi divertirvi a riconoscere pompelmo e cedro, limone, lime… Il finale è un amaro di media intensità nel quale s’intrecciano scorza d’agrumi, note terrose ed erbacee. Ottimo livello di pulizia e bel lavoro del lievito in questa Xelles, fresca e agile nello scomparire dal bicchiere grazie ad un profilo secco che rinfresca e ri-asseta il palato obbligando ad aumentare il ritorno di bevuta. Livello piuttosto alto, che potrebbe salire ulteriormente con qualche profumino in più. Se non è certo una sorpresa per chi ha già apprezzato le birre di Nicola Grande, lo sarà invece per chi non lo conosce ma ama il Belgio moderno e luppolato alla De La Senne o, per darvi qualche riferimento nazionale, alla Extraomnes. Una birra “quotidiana”, da bere in ogni momento ma che probabilmente trova nelle calde giornate estive il suo contesto ideale.
Formato 33 cl., alc. 5.7%, lotto 9117, scad. 25/12/2018, prezzo indicativo 4.00 euro (beershop).NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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