Middletown, cittadina con trentamila abitanti nella contea di Orange, stato di New York: i grattacieli di Manhattan sono ad un centinaio di chilometri a sud. E' qui che nel dicembre 2016 ha aperto le porte Equilibrium Brewery; a fondarla due ingegneri ambientali del Massachusetts Institute of Technology che, stanchi delle loro rispettive occupazioni, hanno deciso di trasformare il loro quasi ventennale hobby dell'homebrewing in una professione. Sono Ricardo Petroni e Peter Oates, il primo più concentrato sul business, il secondo responsabile della produzione: tre gli anni passati ad elaborare le ricette, raccogliere i finanziamenti necessari e cercare il luogo dove mettere in funzione un impianto da venticinque ettolitri. La città di Middletown offre un edificio del 1900 usato per il confezionamento della carne ma ormai in disuso da anni: 260.000 dollari il prezzo d'acquisto, 225.000 dei quali rimborsabili a patto di restare in attività per almeno cinque anni e l'obbligo di restaurarlo; in aggiunta, incentivi fiscali sui materiali acquistati per la ristrutturazione e sulla tassa di possesso. Un milione e mezzo di dollari l'investimento totale fatto da Petroni e Oates nel birrificio, che oggi conta una decina di dipendenti. Oltre a riqualificare una zona del centro di Middeltown, Equilibrium ha anche portato in città i beergeeks e tutto quello che ne consegue; delle quasi sessanta birre prodotte in dodici mesi d'attività la maggior parte sono IPA e Double IPA ispirate al New England. Non passa molto tempo che i sabati mattina, giornate in cui di solito vengono messe in vendita le nuove lattine e bottiglie, decine di persone si mettono in fila e, nell'attesa dell'apertura, bevono e scambiano altre birre.
Adiacente al birrificio c'è la Equilibrium Taproom and Grill: taproom al piano terra, bar e ristorante al secondo piano per chi ha voglia di mettere qualcosa sotto i denti. Oltre alle birre della casa, le dodici spine attualmente operative ospitano anche le produzioni di altri birrifici.
Le birre.
Il luppolo è l'ingrediente maggiormente utilizzato da Equilibrium, ma il birrificio non è tuttavia molto loquace quando si tratta di elencarli. Nessuna informazione quindi su questa Double IPA chiamata Mc², se non che si tratta della versione "potenziata" dell'American Pale Ale della casa chiamata Photon.
Il suo colore rispetta il protocollo dell'hazy ed è arancio torbido, sul quale si forma una testa di schiuma biancastra abbastanza compatta e dalla buona persistenza. A due mesi di vita l'aroma di questa Mc² non è esplosivo ma mostra ancora freschezza e, sopratutto, una buona pulizia: un lieve carattere dank accompagna i profumi di mango e ananas, melone retato, pesca gialla e albicocca, senza dimenticare arancia e pompelmo. Davvero notevole la sensazione palatale: copro pieno, consistenza morbidissima, quasi setosa/vellutata, la giusta quantità di bollicine. E notevole è anche la maniera in cui l'alcool (8%) è celato: la bevuta ripropone la stessa macedonia di frutta dell'aroma con buona intensità, anche se non ci sono i fuochi d'artificio. Ne traggono beneficio pulizia ed eleganza, davvero ad un ottimo livello in uno stile, quello delle NEIPA, nel quale spesso latitano. La chiusura è molto secca, grazie anche ad una lieve asprezza che chiama in causa agrumi e passion fruit, con un tocco d'amaro quasi impercettibile. La traversata dell'oceano può essere molto pericolosa per queste IPA che non hanno vita molto lunga: in questo caso i due mesi (fortunatamente non estivi) hanno lasciato segni abbastanza trascurabili. La birra è ancora abbastanza fresca e assolutamente godibile, "juicy ma con criterio" o equilibrio, se preferite.
L'altra Double IPA chiamata Harvester of Simcoe non lascia invece molti dubbi su quale sia il luppolo protagonista; non ci è però dato sapere se si tratti di una single hop. Anche il suo color arancio è piuttosto torbido e l'aroma supera per intensità quello della sorella Mc²: il frutto tropicale (mango, ananas) è piuttosto dolce, maturo e nel complesso l'esuberante macedonia appare un po' sfrontata/cafona e poco fine: alla festa partecipano anche passion fruit e pesca, arancia dolce. Al palato è molto gradevole e morbida ma un po' ingombrante: non è un peccato mortale, considerata la gradazione alcolica (8.8%). La bevuta è di fatto un succo di frutta dolce nel quale brillano mango e ananas, bilanciati dall'asprezza del frutto della passione; non c'è nessuna traccia d'amaro, il finale è secco e lascia finalmente intravedere un delicato tepore etilico. Mouthfeel e "fruttatone" non consentono grandi velocità di bevuta ma è una Double IPA che si sorseggia con buona frequenza e soddisfazione; non è un manifesto di eleganza e finezza, ma svolge molto bene la sua funzione succo-di-frutta per la quale è stata progettata.
Nel dettaglio:
Mc², formato 47,3 cl., alc. 8%, lotto 13/02/2018.
Harvester of Simcoe, formato 47,3 cl., alc. 8.8%, lotto 16/02/2018NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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