Febbraio 2018, mese di compleanno per due dei birrifici più gettonati della scena craft inglese: a Londra Beavertown spegne la sesta candelina, a Manchester Cloudwater la terza. Il 17 febbraio il birrificio fondato da Logan Plant apre le danze alla propria festa chiamata "Six degrees of Beaveration", nel corso della quale era possibile assaggiare in anteprime sei birre collaborative realizzate assieme a Elusive, Land & Labour, Deya, Cloudwater, Boundary e Pilot. La settimana prima (12 febbraio) Cloudwater aveva festeggiato con la propria Birthday Balloon Double IPA, venduta solamente presso il birrificio o il proprio negozio on-line.
Ma c'è dell'altro: Beavertown e Cloudwater annunciano una trilogia di birra collaborative, delle quali sino ad ora se non erro ne sono uscite solamente due. Vediamole.
Sugli impianti a Londra viene realizzata una Double IPA (9%) chiamata Do Not Open Until 1985: non ho idea a cosa si riferisca il nome scelto. Eukanot e Citra i luppoli usati nel whirpool, Mosaic, Vic Secret e Simcoe in dry-hopping, White Labs London Fog e Lallemand New England il mix di lieviti.
Il bicchiere si tinge di un torbido color arancio che ricorda un succo di frutta: la schiuma biancastra è un po' scomposta ma mostra una buona persistenza. Ananas mango e pesca dominano un aroma intenso e ancora fresco; per livelli eccelsi di eleganza e pulizia bisogna citofonare altrove, ma nel complesso è comunque gradevole. Il mouthfeel è leggermente chewy come vorrebbe il protocollo New England IPA, senza risultare troppo ingombrante: la scorrevolezza se ne avvantaggia. Al palato c'è un'intensità davvero notevole che ripropone gli stessi elementi dell'aroma aggiungendo anche un po' di pompelmo. Anche qui finezza ed eleganza non sono i punti di forza, ma questa Double IPA è una degna rappresentante della moda juicy, si beve piuttosto bene e con soddisfazione, se vi piace il genere. Il percorso si chiude con un amaro resinoso di buona intensità ma abbastanza corto, per lasciare subito ritornare nel retrogusto il dolce della frutta tropicale. L'alcool è ben dosato e si avverte quanto basta.
Sempre al futuro è orientata anche la seconda birra collaborativa che viene però prodotta a Manchester sugli impianto di Cloudwater. Good Night, Future Boy! è il nome di una India Pale Lager realizzata con malti Bark Pils, Schill Pils, Caramel Pils e Caramel Hell, estratto di luppolo Pilgrim Alpha in Co2 per l'amaro, Citra BBC (12 grammi/litro) e Huell Melon in dry-hopping, lievito Bock.
Si presenta di color dorato, velato, con una bella testa di schiuma cremosa e abbastanza compatta dalla buona persistenza. Il naso non è molto intenso ma c'è una bella pulizia che permette d'apprezzare i profumi di pompelmo e arancia, frutta tropicale, pane e crackers. Al contrario della Double IPA, la seconda collaborazione tra i due birrifici inglesi non cerca di stupire ma disegna una bevuta bilanciata, pulita e non priva di una certa eleganza. Pane, crackers, un tocco di miele e di frutta tropicale, un bel finale amaro dalla moderata intensità ricco di agrumi e resina: birra abbastanza secca, facilissima da bere, rinfrescante e dissetante. Non manderà in visibilio i beergeeks e non stuzzicherà il palato di chi si aspetta sempre i fuochi d'artificio, ma questa è davvero una piacevole bevuta.
Nel dettaglio:
Do Not Open Until 1985, formato 33 cl, alc. 9%, lotto 15/02/2018, scad. 15/05/2018
Good Night, Future Boy!, formato 44 cl., alc. 6%, lotto lotto 15/02/2018, scad. 15/05/2018
Ma c'è dell'altro: Beavertown e Cloudwater annunciano una trilogia di birra collaborative, delle quali sino ad ora se non erro ne sono uscite solamente due. Vediamole.
Sugli impianti a Londra viene realizzata una Double IPA (9%) chiamata Do Not Open Until 1985: non ho idea a cosa si riferisca il nome scelto. Eukanot e Citra i luppoli usati nel whirpool, Mosaic, Vic Secret e Simcoe in dry-hopping, White Labs London Fog e Lallemand New England il mix di lieviti.
Il bicchiere si tinge di un torbido color arancio che ricorda un succo di frutta: la schiuma biancastra è un po' scomposta ma mostra una buona persistenza. Ananas mango e pesca dominano un aroma intenso e ancora fresco; per livelli eccelsi di eleganza e pulizia bisogna citofonare altrove, ma nel complesso è comunque gradevole. Il mouthfeel è leggermente chewy come vorrebbe il protocollo New England IPA, senza risultare troppo ingombrante: la scorrevolezza se ne avvantaggia. Al palato c'è un'intensità davvero notevole che ripropone gli stessi elementi dell'aroma aggiungendo anche un po' di pompelmo. Anche qui finezza ed eleganza non sono i punti di forza, ma questa Double IPA è una degna rappresentante della moda juicy, si beve piuttosto bene e con soddisfazione, se vi piace il genere. Il percorso si chiude con un amaro resinoso di buona intensità ma abbastanza corto, per lasciare subito ritornare nel retrogusto il dolce della frutta tropicale. L'alcool è ben dosato e si avverte quanto basta.
Sempre al futuro è orientata anche la seconda birra collaborativa che viene però prodotta a Manchester sugli impianto di Cloudwater. Good Night, Future Boy! è il nome di una India Pale Lager realizzata con malti Bark Pils, Schill Pils, Caramel Pils e Caramel Hell, estratto di luppolo Pilgrim Alpha in Co2 per l'amaro, Citra BBC (12 grammi/litro) e Huell Melon in dry-hopping, lievito Bock.
Si presenta di color dorato, velato, con una bella testa di schiuma cremosa e abbastanza compatta dalla buona persistenza. Il naso non è molto intenso ma c'è una bella pulizia che permette d'apprezzare i profumi di pompelmo e arancia, frutta tropicale, pane e crackers. Al contrario della Double IPA, la seconda collaborazione tra i due birrifici inglesi non cerca di stupire ma disegna una bevuta bilanciata, pulita e non priva di una certa eleganza. Pane, crackers, un tocco di miele e di frutta tropicale, un bel finale amaro dalla moderata intensità ricco di agrumi e resina: birra abbastanza secca, facilissima da bere, rinfrescante e dissetante. Non manderà in visibilio i beergeeks e non stuzzicherà il palato di chi si aspetta sempre i fuochi d'artificio, ma questa è davvero una piacevole bevuta.
Nel dettaglio:
Do Not Open Until 1985, formato 33 cl, alc. 9%, lotto 15/02/2018, scad. 15/05/2018
Good Night, Future Boy!, formato 44 cl., alc. 6%, lotto lotto 15/02/2018, scad. 15/05/2018
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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