Beavertown la presenta come la birra del proprio quarto compleanno e la lattina raffigura un teschio dal quale spuntano quattro candeline: non si tratta tuttavia di un compleanno recente ma di quello avvenuto nel 2015. Il birrificio messo in piedi da Logan Plant (yes, figlio di *quel* Robert Plant) nacque infatti nel dicembre 2011 nella cucina del pub di proprietà chiamato Duke's Brew and Que, situato in una zona di Londra chiamata De Beauvoir Town, che in dialetto Cockney diventa Beavertown. Nel marzo 2013 avvenne il primo trasloco dalla poco funzionale cucina del pub ad un magazzino nel quartiere di Hackney, famoso “beermile” dove hanno trovato casa molti altri birrifici; gli affari andavano a gonfie vele e l’anno successivo era già il momento di levare le tende per trasferirsi (forse definitivamente) più a nord negli ampi locali del Lockwood Industrial Park, a Tottenham.
Nel 2015 i festeggiamenti del quarto compleanno furono affidati ad una Double IPA chiamata Double Chin, ovvero la versione “imperializzata” della Session IPA Neck Oil che il birrificio descrive come “la prima birra da noi mai prodotta”. Da quanto mi risulta la prima birra uscita dall’impianto “in cucina” di Beavertown nel 2011 era però la 8 Ball Rye IPA, a quel tempo disponibile solo in fusto. Le origini della Neck Oil risalirebbero ai tempi dell'homebrewing e il suo debutto commerciale avvenne qualche mese più tardi, nel 2012: inizialmente era una "best bitter", stile nobile ma poco modaiolo. Ragion per cui nel 2013 lo stesso nome fu utilizzato per la nuova ricetta di una più modaiola Session IPA.
La birra.
A tre anni di distanza dal compleanno la Double Chin viene riproposta in lattina in una produzione occasionale che farà felice chi non era riuscito a berla allora. Gli ingredienti sono effettivamente gli stessi della Neck Oil, ovvero malti Extra Pale e Carapils, luppoli Columbus, Centennial, Simcoe, Amarillo, Galaxy, Vic Secret e Mosaic, lievito US-05. Il contenuto alcolico aumenta (ovviamente) da 4.3% a 8.5%.
Il suo colore dorato è quasi limpido, mentre la schiuma leggermente biancastra, cremosa e compatta, ha un'ottima persistenza. Ad un mese e mezzo dalla messa in lattina l'aroma è ancora fresco e piuttosto pulito: una buona intensità nella quale la componente dank, piuttosto evidente, è affiancata da dolci profumi tropicali di ananas, mango e passion fruit, melone retato. Al palato non ci sono grossi stravolgimenti e la bevuta prosegue nella stessa direzione: la frutta tropicale è ben amalgamata con le note maltate di pane e di miele, il dolce è bilanciato da un amaro resinoso di buona intensità ma di breve durata, in modo che il palato non venga mai sovraccaricato. L'alcool si sente da inizio a fine bevuta e anche se non disturba la facilità di bevuta paga un po' dazio: peccato. Nel complesso la Double Chin di Beavertown è una Double IPA ben fatta e abbastanza pulita, ben equilibrata ma un po' scolastica e "ingessata", non esplosiva: non regala emozioni ma si beve comunque con piacere.
Formato 33 cl., alc. 8.5%, IBU 66.5, imbott. 14/02/2018, scad. 14/05/2018.
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio della bottiglia in questione e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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