Il birrificio ceco Bernard nasce dalle ceneri dello storico birrificio Humpolec che operava sin dal 1597 e, dopo la fine della seconda guerra mondiale, era stato incorporato prima nell’azienda statale Horácké pivovary Jihlava e poi, negli anni ’60, nella České Budějovice. Con la caduta del regime comunista il birrificio era confluito nella società statale Pivovary České Budějovice, per nulla in grado di fare gli investimenti necessari alla sua riqualificazione: nell’ambito del vasto processo di privatizzazione delle imprese statali il birrificio fu venduto all’asta il 26 ottobre del 1991 e acquistato da Stanislav Bernard, Josef Vávra e Rudolf Šmejkal, che lo rinominano Rodinný pivovar Bernard (Birrificio Famigliare Bernard). Sono loro ad avviare quell’inderogabile processo di rinnovamento che ha lentamente salvato il birrificio dalla definitiva scomparsa: nel 2000 Bernard era già riuscito a conquistare il 15% del mercato domestico.
Nel 2001 il colosso belga Duvel Moortgat ha rilevato il 50% delle quote azionarie e apporta il capitale necessario a finanziare un ulteriore piano di crescita: attualmente il birrificio che si trova ad Humpolec, a metà strada tra Praga e Brno, produce circa 315.000 ettolitri all’anno ed esporta in 35 paesi. Le birre della tradizione ceca sono oggi affiancate da qualche estemporanea incursione nel mondo anglosassone (la Bernard India Pale Ale) e belga.
La birra.
La Jantarový Ležák 12° (5%) di Bernard è una classica lager ambrata ceca ovvero una Polotmavé Pivo, letteralmente una “mezza scura”. Il suo limpido color ambrato è agitato da intense venature rosso rubino: la schiuma è perfettamente compatta e cremosa ed ha una lunghissima persistenza. Al naso troviamo crosta di pane bianco, accenni di pane nero e caramello, una lieve speziatura donata dal luppolo Saaz e una poco gradevole nota metallica: l’intensità non è granché ma quello che colpisce non in positivo è la scarsa finezza e fragranza. Il gusto prosegue nella stessa direzione apportando al bouquet qualche estero fruttato che chiama in causa prugna e frutti di bosco, ma anche qui c’è una fastidiosissima presenza metallica che disturba la bevuta; la birra termina bilanciata da un finale amaro nel quale s’incontrano note terrose, erbacee e di frutta secca a guscio. Ottima scorrevolezza e facilità di bevuta per questa Jantarový Ležák che tuttavia non brilla per l’intensità dei sapori e che, in questa bottiglia, viene fortemente penalizzata da una presenza metallica che ne annulla buona parte della capacità rinfrescante. La dignitosa sufficienza non è raggiunta, peccato.
Formato 50 cl., alc. 5%, lotto T26, scad. 20/07/2018.NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento