Secondo appuntamento con il birrificio Caber di Spoleto, presentatovi in questa occasione. Dopo la Ca' Ber è la volta della 24 Carati; dovrebbe trattarsi di una (english) strong ale prodotta con sei tipi differenti di malti e quattro luppoli. Queste sono le uniche informazioni che sono riuscito a recuperare, e devo dire che l'assaggio non aiuta molto ad identificare con precisione la categoria d'appartenenza. Il colore è tra l'oro antico ed il ramato, velato, con schiuma biancastra, cremosa ma non molto persistente. L'aroma non è molto intenso: biscotto e frutta secca (mandorla), caramello, a tratti mi sembra di avvertire sentori di amaretto, forse marzapane, zucchero candito. Il percorso continua in linea retta anche in bocca, praticamente senza nessuna deviazione: biscotto al burro, caramello, frutta secca, miele e marzapane, per un gusto prevalentemente dolce che è bilanciato da un finale lievemente amaricante di mandorla e di note erbacee. Il corpo è medio-leggero, la carbonazione modesta, l'alcool è ben nascosto. La birra è abbastanza pulita ed ha una buona intensità, ma mi sembra un po' soffrire della stessa mancanza di personalità che avevo riscontrato nella Ca' Ber: non si capisce bene quale fosse l'idea di partenza, e sebbene il risultato sia gradevole anche se non del tutto armonico, un palato non proprio alle prime armi che si trova a berla rimane confuso su quello che ha nel bicchiere. Belgio? Inghilterra? Cercasi identità disperatamente.
Formato: 33 cl., alc. 7%, IBU 31, scad. 30/11/2015, pagata 3.00 Euro (enoteca, Italia).
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