mercoledì 17 ottobre 2012

Montegioco Open Mind

Open Mind è un'altra produzione Montegioco strettamente legata al territorio dove si trova il birrificio; vede infatti l'impiego del 20% di mosto Barbera dell'azienda La Colombera di Tortona. Dopo le pesche di Volpedo, utilizzate per la Quarta Runa, Riccardo Franzosi elabora una ricetta con uno dei vitigni più caratteristici del Piemonte; la bottiglia in questione ha "attinto" alla vendemmia 2010. All'aspetto è di colore è arancio, velato; la schiuma che si forma è molto modesta, fine, cremosa e poco persistente. Al naso, molto pronunciato e pulito, emergono subito note aspre di uva; in sottofondo troviamo sentori floreali, arancio, frutta secca ed una delicata speziatura da lievito. In bocca c'è una buona corrispondenza con l'aroma: subito vinosa, leggermente e gradevolmente acidula, ha note di mela verde e uva fresca, con un corpo molto leggero ed una grande vivacità donata dalla corretta effervescenza. Molto pulita e facilissima da bere, è caratterizzata da una secchezza esemplare che ripulisce il palato ad ogni sorso. Finisce leggermente aspra di uva, con in secondo piano note di frutta secca e di nocciolo di pesca. "Birra di confine", recita l'etichetta, ed effettivamente questa Open Mind sembra collocarsi proprio sul punto d'incontro (o di scontro) tra vino e birra, mostrando grande duttilità ed ottime potenzialità per abbinamenti gastronomici  Molto rinfrescante e "sbarazzina" quando fresca, assume un carattere più rotondo man mano che la temperatura si alza, enfatizzando la componente vinosa e risultando anche un'ottima bevuta da dopo cena. Matrimonio molto ben riuscito, con la consapevolezza di voler fare quello che non si era rischiato in quest'altro incontro tra vino e birra che abbiamo assaggiato qualche tempo fa. Formato: 75 cl., alc. 7.5%, lotto 02/11, scad. 31/03/2013, prezzo 11.50 Euro.

3 commenti:

  1. Premetto che io non sono ancora riuscito ad assaggiare neppure la Ceci che, essendomi recato a Parma qualche tempo fa' per motivi diversi, avevo anche provato a cercare in città la Birra citata, ma nessuno l'aveva, e solo in un beershop ero stato messo al corrente che, comunque, era prodotta nel Lazio. Strano però che non fosse commercializzata nella sua Città di riferimento. La assaggerò a Bagnacavallo, anche se non so quando, che so di un posto dove ce l'hanno.
    Dunque questa Open Mind è riuscita meglio, dici, e ciò mi incuriosisce assai. Ti vorrei pregare di darmi notizia se sapessi di qualche posto dove viene commercializzata tra Ferrara e Ravenna.

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    1. Per chiarezza, Open Mind e Ceci sono comunque due prodotti molto diversi, visto che la prima utilizza il 20% di mosto d'uva, la seconda solamente i lieviti del Lambrusco. Il "confronto" che ho accennato sopra sta dunque in piedi sino ad un certo punto. Ma visto che entrambe hanno un richiamo all'enologia, a chi volesse entrare in questi territori misti (birra/vino) consiglierei senz'altro di provare la Montegioco, perchè nella Ceci di il legame con il mondo vinicolo è molto, molto, molto sottile.
      Il luogo più vicino dove potresti trovarla, tra quelli da te indicati, è forse Eataly a Bologna che tratta regolarmente Montegioco. In alternativa c'è il BeerMessenger beershop di Pinarella che è ben fornito ma non so se tratti Montegioco.

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  2. Molto interessante, non mancherò nell'assaggio..già la Tibir mi aveva impressionato positivamente

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