lunedì 1 ottobre 2012

Stone Sublimely Self Righteous Ale

La Black IPA della Stone prende forma nel 2007, durante i festeggiamenti dell'undicesimo anniversario del birrificio. Mitch Steele, il birraio, era rimasto impressionato da una Black IPA chiamata Darkside, prodotta dal brewpub The Shed nel Vermont. La propone come candidata per essere la birra dell'anniversario, ma lo stile non sembra entusiasmare troppo Greg Kock, uno dei due proprietari. E' però sufficiente l'assaggio di un piccolo lotto "di prova" per fargli cambiare idea. Il successo - e la qualità - della birra è tale da far nascere subito l'idea d'inserirla nella produzione regolare; così commenta Steve Wagner nel libro The Craft of Stone Brewing Co.: "Amiamo tutte le nostre birre celebrative, ma sapevamo che quella dell'undicesimo anniversario sarebbe ritornata in produzione. Era semplicemente magnifica. Tutti i dipendenti del birrificio si erano fatti la loro scorta personale di bottiglie, ma ormai stavano finendo. Ne abbiamo discusso in un meeting e la decisione, unanime, è stata di produrla regolarmente". Mitch Steele vuole chiamare la birra San Diego Negro, ma per evitare problemi dovuti ad eventuali cattive interpretazioni del significato, si decide alla fine per il più "semplice" Sublimely Self Righteous Ale. Viene prodotta a Gennaio 2009 con  Chinook, Simcoe ed Amarillo, più un dry hopping di Simcoe ed Amarillo. Una black IPA davvero sublime a partire dall'aspetto, di colore ebano scurissimo, che forma una schiuma beige generosa e molto persistente, compatta, fine e cremosa. Aroma in stato di grazia, raramente ci è capitato di trovare una finezza ed una pulizia tale da apprezzarne tutte le sfaccettature. Il primo impatto, balsamico, è di freschissimi aghi di pino, cui seguono sentori di pompelmo rosa, arancia e, più in secondo piano, legno affumicato. Grandi aspettative che in bocca non vengono assolutamente deluse: c'è una base di malto, leggermente tostato, poi è il pompelmo a guidare le danze. Estrema pulizia, gusto fragrante, preludio al finale lunghissimo, amaro e resinoso, con un po' di pompelmo, una nota pepata ed una leggera tostatura a movimentare il retrogusto. Birra dall'impressionante facilità di bevuta (alc. 8.7%) molto bilanciata e morbida al palato, dal corpo medio e dalla corretta carbonazione. Tiene assolutamente fede al suo stile, è una fantastica IPA di colore nero, senza sconfinare in nessun'altro territorio; non siamo soliti fare delle classifiche, ma senza dubbio questa è assolutamente una delle migliori  (la migliore?) black IPA che abbiamo mai bevuto. E non siamo i soli a pensarla in questo modo: 100/100 su Ratebeer (terza miglior black IPA al mondo) e 94/100 su Beer Advocate (miglior American Black Ale al mondo). Se dobbiamo trovarle un difetto, è quello di finire troppo in fretta; per una volta abbiamo rimpianto il mancato acquisto del formato "bomber" (65 cl.). Formato: 35.5 cl., alc. 8.7%, IBU 90, scad. 07/12/2012, prezzo 2.08 Euro ($ 2.49).

1 commento:

  1. Condivido assolutamente: forse la migliore BIPA bevuta; ma anche in assoluto.

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